OCEANIA/AUSTRALIA - La Chiesa australiana esorta il governo: “Accogliamo un numero maggiore di profughi afghani”

giovedì, 10 febbraio 2022 accoglienza   rifugiati   solidarietà  

Sydney (Agenzia Fides) - "L'entità della crisi umanitaria in Afghanistan richiede la creazione urgente di ulteriori posti di accoglienza per i profughi. Ecco perché i Vescovi, insieme ad altri membri dell'Alleanza cattolica per le persone in cerca di asilo (CAPSA) e molti altri gruppi e organizzazioni, chiedono ancora una volta che il governo accolga almeno altre 20 mila persone, oltre alle 15 mila già previste”. E’ l’appello lanciato dal Vescovo di Parramatta, Mons. Vincent Long Van Nguyen, O.F.M. Conv, presidente della Commissione per la giustizia sociale, la missione e il servizio, in seno alla Conferenza episcopale dell’Australia. I Vescovi cattolici australiani chiedono espressamente alle istituzioni del Paese di impegnarsi a garantire accoglienza ad un maggior numero di profughi afghani, in uno sforzo nazionale di solidarietà..
L’appello, pervenuto all’Agenzia Fides, è stato lanciato dopo che il governo federale ha annunciato di voler dare asilo, nei prossimi quattro anni, a 15.000 persone in fuga dall’Afghanistan, soprattutto tra coloro che avevano collaborato all’interno dei programmi umanitari australiani. Mons. Long Van Nguyen ha definito la scelta positiva, ma non sufficiente: “Questa iniziativa del governo rappresenta una buona notizia, ma ha dei limiti, perché i posti previsti sono destinabili solo a ricongiungimenti familiari o a visti umanitari preesistenti. Dobbiamo accrescere la nostra compassione in senso pratico, non semplicemente adeguare le priorità all'interno dei piani esistenti”.
L’annuncio del provvedimento di accoglienza è stato dato nei giorni scorsi dal ministro federale dell'immigrazione Alex Hawke, che ha precisato come il governo avrebbe aperto le porte agli afgani con legami con l'Australia: sono coinvolti, ad esempio, ex dipendenti locali o lavoratori di organizzazioni non governative australiane, nonché a donne e minoranze etniche o sociali. La notizia è giunta poco dopo il rilascio di un rapporto della Commissione per gli Affari Esteri, la Difesa e il Commercio del Senato, secondo cui il governo australiano non sarebbe riuscito a sostenere migliaia di interpreti e altri afgani che hanno rischiato la vita aiutando le forze di difesa australiane.
Secondo quanto riportato da fonti locali, il Dipartimento degli affari interni avrebbe già ricevuto più di 32.500 domande per conto di oltre 145.000 afgani in fuga.
Fin dai primi momenti dell’ingresso dei talebani a Kabul, nell’agosto 2021, la Chiesa australiana si era espressa in favore dell’accoglienza dei profughi. In particolare, Mons. Mark Benedict Coleridge, Arcivescovo metropolita di Brisbane e Presidente della Conferenza episcopale australiana, aveva affermato: "Già diverse volte, in passato, l'Australia si è fatta avanti per rispondere a grandi crisi umanitarie: alla luce di questo esorto il governo a essere generoso anche in questo caso. Le realtà cattoliche sono pronte ad assistere le istituzioni nel reinsediamento dei rifugiati. E’ nostro dovere morale, inoltre, rimanere accanto a coloro che, negli anni, hanno sostenuto le forze militari australiane, come interpreti o altri fornitori, che molto probabilmente subiranno rappresaglie per ciò che hanno fatto”.
(LF-PA) (Agenzia Fides 10/2/2022)


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