Tunisi (Agenzia Fides) - “Abbiamo sentito distintamente l’esplosione che è avvenuta a 200 metri dalla Cattedrale” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ilario Antoniazzi, Arcivescovo di Tunisi, dove ieri, 27 giugno, un attentatore suicida si è fatto esplodere accanto ad un automezzo della polizia, uccidendo un poliziotto e ferendo altre 8 persone, lungo all’Avenue Habib Bourguiba. Un altro attentatore si è fatto esplodere all’entrata del complesso di sicurezza Gorjani, alla periferia della capitale, ferendo 4 persone. Entrambi gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis.
“Sono rimasto favorevolmente colpito dalla reazione della gente. Non c’è stata nessuna isteria. La polizia è prontamente intervenuta ed ha allontanato i presenti. Nel giro di tre quarti d’ora tutta la zona dell’attentato era vuota. Anche noi abbiamo mandato a casa gli impiegati che abbiamo nella Prelatura. Per il resto non abbiamo avuto alcun impedimento alla libertà di movimento” dice Mons. Antoniazzi.
Il luogo dell’attentato ha un valore fortemente simbolico essendo stato commesso a 200 metri dalla Cattedrale che si trova di fronte all’Ambasciata francese. Poco più in là, a circa mezzo chilometro, si trova il Ministero degli Interni. Inoltre, come sottolinea Mons. Antoniazzi, “a metà strada da dove si è verificato l’attentato inizia la Medina, la città vecchia di Tunisi”, un luogo di forte attrazione turistica.
“Proprio la sera prima dell’attentato, sull’Avenue Habib Bourguiba c’erano decine di pullman turistici. Mi sono detto: grazie a Dio il turismo sta ritornando in Tunisia. Il turismo è essenziale per noi” dice Mons. Antoniazzi.
“Speriamo che gli attentati di ieri, non abbiano un’influenza negativa” sottolinea Mons. Antoniazzi che si dice fiducioso sulla capacità dei tunisini di reagire. “La Tunisia- dice- ci ha abituati a delle sorprese. Penso che avremo una bella sorpresa di fronte alla reazione della Tunisia per un fatto simile. Non è la prima volta che la Tunisia viene colpita dai terroristi, ma ha sempre saputo reagire con forza e coraggio. Senza essere un profeta, sono ottimista, malgrado tutto. Ho fiducia nel popolo tunisino che vuole vivere in pace e costruire il proprio Paese” conclude l’Arcivescovo. (L.M.) (Agenzia Fides 28/6/2019)