Bamako (Agenzia Fides) – Il Mali “esprime la sua profonda preoccupazione per la persistenza da parte di alcune autorità algerine di continui atti di ingerenza negli affari interni della Repubblica del Mali, caratterizzati da paternalismo, condiscendenza e disprezzo”. La dura presa di posizione del governo di Bamako è contenuta in un comunicato del Ministero maliano degli Esteri, pubblicato il 1° gennaio in risposta a una dichiarazione del Ministro degli Esteri di Algeri, Ahmed Atta.
Quest’ultimo, il 30 dicembre aveva affermato che “la soluzione militare è impossibile nel Sahel e nel Sahara, in particolare in Mali, perché in passato ha fallito tre volte”. Il riferimento del Ministro algerino era ai gruppi armati che operano in Mali ed in altri Stati del Sahel. Ma Atta si riferiva pure ai gruppi di opposizione maliani, sottolineando che non potevano essere considerati “bande terroristiche”, perché avevano firmato gli accordi di Algeri nel 2015, che avrebbero dovuto fornire una soluzione politica al conflitto maliano. Questi commenti sono stati interpretati dal governo maliano come una sfida ai suoi sforzi per combattere il terrorismo sul suo territorio.
Nel suo comunicato il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di Bamako ricorda le accuse lanciate dal Mali già il 25 gennaio 2024 di “vicinanza e complicità dell'Algeria con i gruppi terroristici che destabilizzano il Mali e ai quali ha offerto vitto e alloggio, mentre controllava le loro azioni criminali contro le popolazioni civili del Mali e del Sahel”. Bamako “ricorda che le opzioni strategiche per la lotta contro i gruppi terroristici armati, sostenuti da sponsor statali stranieri, ricadono esclusivamente nella sovranità del Mali” e dei suoi vicini burkinabè e nigerini con i quali il Mali ha creato una confederazione dopo la secessione della CEDEAO (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale).
Dopo aver invitato l'Algeria “a concentrare nuovamente le proprie energie sulla risoluzione delle proprie crisi e contraddizioni interne, inclusa la questione della Cabilia, e a smettere di utilizzare il Mali come leva per il proprio posizionamento internazionale”, il comunicato maliano conclude: “Considerando la malcelata simpatia delle autorità algerine verso i gruppi terroristici che operano in Mali e nel Sahel, il Ministero ribadisce la ferma opposizione del Mali a qualsiasi forma di coinvolgimento dell'Algeria nei suoi affari interni e non permetterà a nessun attore esterno di condurre una strategia di pompiere piromane”. (L.M.) (Agenzia Fides 2/1/2025)