Tirana (Agenzia Fides) – Preoccupate per il clima che si sta evidenziando in Albania, in modo particolare per la mancanza di dialogo per la soluzione dei problemi nazionali e soprattutto per la questione delle elezioni; per la retorica violenta e sprezzante che spesso viene trasmessa da coloro che ricoprono cariche pubbliche rilevanti; per il fenomeno della produzione e diffusione della droga, le Comunità religiose presenti nel paese hanno pubblicato ieri, 12 maggio, una dichiarazione congiunta, inviata all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale albanese.
Nel testo le Comunità religiose – Comunità Musulmana, Chiesa Ortodossa Autocefala, Chiesa Cattolica, Comunità Bektashi e Fraternità Evangelica –affermano di sentire “una grande responsabilità spirituale e morale verso i credenti delle nostre comunità, così pure per l’intera società albanese”. Prendendo spunto dalla situazione recentemente creatasi nel Paese, desiderano quindi lanciare un appello “alla classe politica e a tutti coloro che hanno responsabilità istituzionale, per il bene del Paese”.
Temendo che i problemi attuali possano mettere in pericolo la stabilità e la convivenza civile nel Paese, “che rappresentano beni primari da salvaguardare sempre, assieme ai diritti individuali e sociali e alla dignità di ogni vita umana”, le Comunità religiose fanno appello a tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione, partiti grandi e piccoli: “a costruire ponti e non muri. Serve un dialogo sincero a tutti i livelli, avete responsabilità dinanzi al popolo e il bene del popolo sia il vostro maggior obiettivo; ad abbassare i toni del confronto politico, avendo rispetto per la verità e per gli avversari, anche per evitare ogni violenta degenerazione politica; a garantire una campagna elettorale e un processo elettorale trasparente e nel quale i cittadini siano coinvolti. In modo particolare rinnoviamo l’appello a ogni elettore perché non cada nel triste fenomeno della compravendita del voto. Come anche facciamo appello a tutte le formazioni politiche affinché contrastino tale fenomeno; a creare le condizioni affinché la legge e il diritto regnino nella vita sociale dell’Albania e degli albanesi”. (SL) (Agenzia Fides 13/05/2017)