CEC
Bogotà (Agenzia Fides) – "Ciò che conta non è la data in cui viene firmato l'accordo, ma che sia correttamente formulato. Bisogna evitare clausole che dopo possono creare problemi, è molto importante analizzare bene per evitare di danneggiare l'intero processo": così si è espresso Sue Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja e Presidente della Conferenza Episcopale Colombiana (CEC) riguardo alla notifica del governo che lascia aperta la possibilità che la firma dell'accordo di pace con le FARC non avvenga il 23 marzo come annunciato.
La nota inviata a Fides dalla CEC ricorda che la Chiesa Cattolica continuerà a sostenere il processo di pace in modo incondizionato. Ieri, 16 marzo, sono ripresi i dialoghi nella capitale cubana tra Rodrigo Londoño, rappresentante delle FARC, ed Enrique Santos, fratello del presidente colombiano Juan Manuel Santos, definiti dalla stampa colombiana come costruttivi. La comunità nazionale spera che i dialoghi di pace anche se non arriveranno alla conclusione il 23 marzo, portino almeno in quella data alla firma di un “cessare il fuoco” definitivo.
(CE) (Agenzia Fides, 17/03/2016)
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