AFRICA/KENYA - “Sono orgogliosa di vivere in un insediamento informale”: il saluto di un’abitante di Kibera a Papa Francesco

venerdì, 27 novembre 2015 povertà   donne  

"Kibera" by Blazej Mikula - Taken and uploaded to English Wikipedia by the author. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Commons - https://commons.wikimedia

Nairobi (Agenzia Fides) - “Sono orgogliosa di vivere in un insediamento informale che chiamo casa”. Ha detto Pamella Akwede, abitante nello slum di Nairobi di Kibera, nel suo discorso di fronte a Papa Francesco, durante un incontro tenutosi nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore.
“Secondo i dati dell’ufficio ONU sull’Habitat, i residenti che vivono negli insediamenti informali di Nairobi sono il 55% della popolazione della città, distribuiti però sul 5% della sua superficie. Questo può essere attribuito al fallimento dello Stato di offrire abitazioni a basso costo, per cui i proprietari terrieri se ne approfittano dei poveri che vivono in questi insediamenti costruendo strutture temporanea inadatte per l’insediamento umano, affittandole a caro prezzo” ha ricordato Pamella.
Nonostante le dure condizioni di vita, “la popolazione degli insediamenti informali vive insieme come una famiglia, in unità e solidarietà” superando le divisioni etniche e religiose. Pamella ricorda che diversi abitanti degli insediamenti lavorano in fabbriche sorte nelle vicinanze e che “sebbene le aziende ottengono alti guadagni e il governo trae benefici dalle tasse, i lavoratori non sono adeguatamente remunerati”. Questo però non impedisce alla gente degli insediamenti di ingegnarsi ogni giorni in nuovi modi per cercare di migliorare un poco la loro vita. “Se fate un giro in qualsiasi insediamento informale, verrete stupiti dalla resilienza di queste persone. La gente ha una così grande capacità imprenditoriale, che è dimostrata dal grande numero di piccole aziende che porta avanti”
Rivolgendosi al Santo Padre, Pamella ha denunciato le manipolazioni dei politici che cercano di trarre vantaggio dai giovani poveri e dalla mescolanza tribale per ottenere profitti politici. “Per fortuna la gente è consapevole di questa strategia. La Chiesa cattolica è in prima linea nel servire le comunità degli insediamenti informali, non solo attraverso il servizio religioso, ma anche creando una consapevolezza e promovendo lo sviluppo umano”.
“Santità, l’umile richiesta che le rivolgo è quella di fare appello al governo di migliorare i servizi nei nostri insediamenti nel campo della sicurezza, dell’educazione, dei servizi sanitari e delle imprese economiche” ha concluso Pamella. (L.M.) (Agenzia Fides 27/11/2015)


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