ASIA/PAKISTAN - Religiosi e società civile: urge rivedere la legge di blasfemia

mercoledì, 13 marzo 2013

Lahore (Agenzia Fides) – Urge una riforma della legge di blasfemia, delle sue regole e procedure: lo chiedono in un appello inviato all’Agenzia Fides gli ordini e le congregazioni religiose cattoliche presenti in Pakistan, tramite la loro “Commissione Giustizia e Pace”. L’appello è stato elaborato e sottoscritto insieme con numerose organizzazioni della società civile pakistana come “Organization for Development and Peace”, “Human Rights Commission Pakitan”, “Awaz Foundation”, “SPO Pakistan” (“Strengthening Participatory Organization”).
L’appello prende atto che gravi incidenti della “Joseph Colony”, a danno dei cristiani, “il governo ha fallito e si è dimostrato insensibile nel proteggere le minoranze” e chiede “passi immediati per tutelare la vita delle minoranze religiose” e la ricostruzione delle case. Uno dei passi necessari, si afferma, è la revisione della Legge di blasfemia, delle sue regole e procedure, in modo tale da “scoraggiare l’estremismo religioso”.
Intanto si susseguono le iniziative di solidarietà: il ministro degli Affari religiosi Punjab ha annunciato che il 15 marzo si terrà la “Giornata della Tolleranza”, in cui l’interna nazione mostrerà solidarietà con la comunità cristiana. L’iniziativa è nata da una proposta del “Consiglio dei Ulama” e di alcuni leader cristiani, fra i quali Paul Bhatti, Consigliere del Primo Ministro per l'Armonia religiosa. Una conferenza multilaterale fra partiti e movimenti politici, per discutere il tema dell’armonia religiosa, è stata invece annunciata per il 20 marzo, su iniziativa di Maulana Tahir Hafiz Ashrafi, che già si era pronunciato nel caso di Rimsha Masih (la ragazza disabile cristiana assolta per blasfemia), sostenendone e l’innocenza.
Intanto il governo federale, per iniziativa del Presidente Ali Zardari ha già versato alle famiglie colpite 500mila rupie per ogni abitazione distrutta, per poter avviare la ricostruzione. (PA) (Agenzia Fides (PA) (Agenzia Fides 13/3/2013)


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