Karachi (Agenzia Fides) – Un commando di uomini armati ha rapito questa mattina due cristiani pakistani, Symond Andre e Javed Masih, operatori amministrativi nell’Ospedale del Buon Samaritano a Karachi, nella provincia del Sindh. L’ospedale, che si trova nel sobborgo di Orangi, quartiere molto povero, è gestito da una Ong coreana. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, il gruppo armato ha fermato un’auto dell’ospedale, cercando “lavoratori coreani” ma, non avendo trovato personale straniero, ha prelevato i due cristiani.
L’episodio ha destato sconcerto nella comunità cristiana della città. P. Saleh Diego, responsabile della “Commissione Giustizia e Pace” dell’Arcidiocesi di Karachi, spiega a Fides: “Siamo davvero sdegnati. Deploriamo fortemente tale gesto che colpisce persone che danno la vita per curare i malati e i poveri, per alleviare la sofferenza dei cittadini pakistani, senza alcuna discriminazione. E’ un gesto contro la vita, contro la dignità umana, contro la legalità”. In particolare, dice il sacerdote, “tali sequestri si rivolgono a personale occidentale o straniero, impegnato in Ong e in opere umanitarie. E’ una mentalità terribile. Secondo i gruppi estremisti, gli operatori sociali diffondano una cultura anti-islamica, ma ciò è del tutto falso. I cristiani pakistani sono presi di mira in quanto vengono associati all’Occidente, solo perché chiedono diritti e dignità per tutti”.
P. Diego prosegue: “Chiediamo alle autorità di fare luce sul sequestro, senza indugi, di individuare i responsabili e liberare i rapiti. Come Chiesa locale, siamo vicini a tutte le persone impegnate per la tutela dei diritti e della dignità umana, per lo sviluppo e l’istruzione: sono persone che aiutano a migliorare la vita della nazione. Oggi preghiamo per i due fedeli sequestrati ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza alle loro famiglie”.
Rapimenti e sequestri a scopo di estorsione si susseguono in Pakistan: le vittime spesso vengono vendute a gruppi talebani o collegati ad Al Qaeda. Il rilascio, in tali casi, diventa molto più difficile. Nel gennaio scorso a Multan (in Punjab) sono stati rapiti due operatori umanitari occidentali, l’italiano Giovanni Lo Porto e il tedesco Bernd Johannes dell’Ong tedesca “Welthungerhilfe”. I due sono attualmente in mano ai talebani. Fra gli altri recenti sequestri, quelli di un operatore umanitario Kenyano in Sindh e di un inglese della Croce Rossa a Quetta. (PA) (Agenzia Fides 29/2/2012)