ASIA/NEPAL - A rischio la salute di oltre l’80% della popolazione

sabato, 10 settembre 2011

Kathmandu (Agenzia Fides) – Nel villaggio di Nagarkot, nel Nepal centrale, gli abitanti del distretto di Bhaktapur, oltre a vivere in condizioni di povertà estrema, sono anche soggetti a problemi sanitari causati dal gas serra e dal fumo nero prodotto dalla combustione inadeguata della legna e della biomassa. Questi due elementi sono identificati come gli agenti principali del riscaldamento globale che causano il cambiamento climatico. Secondo una ricerca pubblicata dall’ International Bank for Reconstruction and Development e dalla World Bank (“Household Cookstoves, Environment, Health, And Climate Change: A new look at an old problem”), emerge che ogni anno i paesi industrializzati brucino circa 730 milioni di tonnellate di combustibile per uso domestico, rilasciando nell’aria gas serra diversi. Secondo la ricerca, nelle zone vicine agli accumuli di ghiaccio e neve come l'Himalaya, ci sono prove che la fuliggine dei fornelli stia accelerando lo scioglimento. Pare che le stufe tradizionali rappresentino quasi un quarto delle emissioni di fuliggine. Si consumano grandi quantità di legna da ardere, portando così ad un rapido degrado delle foreste e mettendole a rischio di deforestazione. Da un altro studio condotto sull’inquinamento degli ambienti interni (IAP) nel 2008 è emerso che si tratta del quarto fattore di rischio più importante dopo la malnutrizione. Oltre l’80% della popolazione del Nepal (circa 20 milioni di persone), prevalentemente nelle zone rurali più precarie, è pericolosamente esposta all’IAP. Tra i paesi più poveri del mondo, nella maggior parte del Nepal mancano elettricità e gas per cucinare, servizi che sono costretti ad acquistare dall’India a costi molto elevati. (AP) (10/9/2011 Agenzia Fides)


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