ASIA/NEPAL - Le Ong: No all’amnistia per i crimini di guerra e gli abusi dei diritti umani

sabato, 3 settembre 2011

Kathmandu (Agenzia Fides) – No all’amnistia per i crimini di guerra e gli abusi sui diritti umani compiuti in passato: è quanto chiedono in un lettera aperta al Primo Ministro le quattro Ong “Advocacy Forum”, “Amnesty International”, “Human Rights Watch”, e la “International Commission of Jurists” in Nepal. La lettera, inviata all’Agenzia Fides, invita il nuovo Primo Ministro del Nepal, Baburam Bhattarai, e il suo governo ad onorare l’impegno preso di “assicurare che quanti hanno violato i diritti umani durante la guerra civile siano chiamati a rispondere davanti ai tribunali, secondo la legge”. La missiva giunge dopo l’accordo fra il Partito Comunista del Nepal (maoista) e le opposizioni che prevede la “cancellazione dei casi criminali registrati durante gli anni di conflitto armato”, come viatico per la pacificazione nazionale. Secondo le Ong, invece, l’accordo minaccia il principio di supremazia della Costituzione, l’indipendenza della magistratura e lo stato di diritto”: “La proposta di concedere l'amnistia a persone accusate di violazioni dei diritti umani negherebbe i diritti fondamentali delle vittime”, soprattutto il diritto ad avere giustizia, spiega Mandira Sharma, direttore dell’Advocay Forum.
La lettera ricorda che l’amnistia va contro la legislazione internazionale e che configge anche con la recente giurisprudenza della Corte Suprema del Nepal.
“Comprendiamo la necessità di creare un consenso tra i partiti politici per portare avanti il processo di pace e per concludere la redazione della Costituzione”, ha dichiarato Sam Zarifi, direttore di Asia di Amnesty International. “Tuttavia, questo non dovrebbe essere fatto a scapito della giustizia e della tutela dei diritti delle persone del Nepal”.
Le quattro organizzazioni, auspicando “verità e riconciliazione”, chiedono al nuovo Primo Ministro un impegno pubblico e inequivocabile di non concedere alcuna amnistia, soprattutto per reati previsti dal diritto internazionale, come crimini di guerra, crimini contro l'umanità, sparizioni forzate, torture e maltrattamenti. (PA) (Agenzia Fides 3/9/2011)


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