Aden (Agenzia Fides) – Allarme per la condizione dei bambini in Yemen. I continui ed incessanti conflitti in corso in diverse zone dello Yemen – che di recente hanno causato lo sfollamento di migliaia di persone verso il governatorato di Abyan e il distretto Arhab di Sana'a – potrebbero compromettere le condizioni alimentari e nutritive dei profughi, soprattutto bambini. In un recente comunicato diffuso dall’UNICEF, si legge che questo fenomeno rischia di generare malattie e mortalità in particolare tra i bambini con meno di cinque anni di età. “Lo Yemen potrebbe diventare la prossima Somalia visto lo stato di grave malnutrizione che si sta abbattendo nel paese” ha riferito un rappresentante dell’organizzazione delle Nazioni Unite nel paese. Oltre alla rapida diffusione della malnutrizione, le condizioni fisiche dei bambini peggiorano a causa dei continui spostamenti. Da una indagine recente condotta da alcune agenzie umanitarie nei distretti di Haradh, Bakeel Al Meer e Mustaba del governatorato di Hajjah, risulta che il tasso di malnutrizione acuta globale (GAM) tra i bambini al di sotto dei cinque anni di età è del 39%. L’8.5% di questi sono casi gravi. C’è poco cibo per i bambini, le famiglie di profughi non riescono a sfamare i propri figli che continuano a perdere peso, a disidratarsi, perdere appetito. Anche per le mamme la situazione non è migliore: sono sottopeso e anemiche come conseguenza della sotto alimentazione. L’Unicef ha allestito due centri terapeutici nei due ospedali del governo, il Wahda Hospital a Aden, e l’Ibn Khaldoon Hospital a Lahj vicino Abyan, per curare la malnutrizione dei bambini sfollati. In un rapporto dell’ International Food Policy Research Institute (IFPRI) si legge che nello Yemen si registra il più alto tasso di malnutrizione infantile tra tutti i paesi del Medio Oriente e Nord Africa. Inoltre, il paese ha uno dei tassi di mortalità materna più elevati nel mond:, le statistiche ufficiali parlano di 365 morti durante il parto ogni 100 mila madri in età riproduttiva. (AP) (23/8/2011 Agenzia Fides)