ASIA/PAKISTAN - I cristiani: sulla blasfemia la speranza è il presidente Zardari

sabato, 15 gennaio 2011

Lahore (Agenzia Fides) – Mentre la nazione, la società, la politica, è sempre più polarizzata e divisa fra aperti sostenitori della legge sulla blasfemia (gli integralisti) e quanti (i liberali) ne vorrebbero la modifica o l’abrogazione, la comunità cristiana in Pakistan ha accolto con favore la notizia che il Presidente del Pakistan Asif Ali Zardari ha discusso e parlato della questione nel corso dei colloqui con il Presidente Usa Barak Obama, nella sua recente visita alla Casa Bianca.
Come riferiscono fonti di Fides nella comunità cristiana in Pakistan, “il fatto che la questione della blasfemia sia entrata nell’agenda dei colloqui internazionali, accanto alla lotta al terrorismo, è di vitale importanza. Vuol dire, infatti, che si comprende quanto sia essenziale per la società pakistana. Si tratta di una battaglia di civiltà, di difesa dello stato di diritto, di custodia dei principi basilari della democrazia e dei diritti inalienabili dell’uomo”. Il Presidente Zardari, secondo i cristiani, è oggi, insieme con il Ministro cattolico per le Minoranze Religiose Shabhaz Bhatti, “l’uomo politico con funzioni istituzionali di maggior peso che è seriamente impegnato a tutelare la legalità, la difesa dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini pakistani, a qualsiasi religione appartengano”.
Oggi, infatti, il panorama politico nazionale, spiega la fonte di Fides, “vede il governo incerto e titubante sulla questione della blasfemia, in quanto la sua stessa sopravvivenza politica è legata, per certi versi, all’appoggio dei partiti religiosi, che impongono una sorta di ricatto. Il premier Gilani ha comunque riferito – dopo aver detto nei giorni scorsi che la legge non sarebbe stata emendata – che l’esecutivo intende battersi per evitare le distorsioni e gli abusi della legge: questa è un’altra buona notizia. Si potrà, ad esempio, eliminare la pena di morte, di cui è vittima la cristiana Asia Bibi. Oppure – è un’altra proposta – prevedere che una denuncia di blasfemia si possa registrare solo dopo l’esame e l’autorizzazione di una commissione interreligiosa”.
Il dibattito, comunque, resta aperto a livello politico e sociale, e i cristiani auspicano che si mantenga entro i binari di civiltà e di un confronto sereno, nel rispetto delle posizioni di tutti. (PA) (Agenzia Fides 15/1/2011)


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