Roma (Agenzia Fides)- Il Burkina Faso ha una superficie di 286.451 km2 ed una popolazione di 13 milioni di abitanti. Il Paese che fino al 1984 si chiamava Alto Volta, è situato nella parte nord-occidentale dell’Africa. Confina a nord con il Mali e il Niger; a sud con il Benin, il Togo, il Ghana e la Costa d’Avorio.
Nel Paese convivono diverse etnie. Il gruppo maggioritario è quello dei Mossi (50% della popolazione), seguito da diversi altri gruppi: Peuhls, Bellas, Gourmantchés, Foulsés, Dogons, Bissas, Kussasés, Yaambas, Mobas, Yarsés. La lingua ufficiale è il francese.
Storia. Il territorio dell’attuale Stato era governato dai Mossi fin dal XII secolo. Il loro regno scomparve solo nel XIX secolo, con l’avvio dell’occupazione coloniale. Colonia francese nel 1919, nel 1958 assume il nome di Alto Volta, perché il Paese si trova tra i tre rami del fiume Volta. Nel 1960 il Paese proclama l’indipendenza. La storia recente del Paese è caratterizzata da una serie di colpi di Stato, l’ultimo nel 1987, anno in cui, dopo l’uccisione di Thomas Sankara (il Presidente che nel 1984 aveva cambiato il nome del Paese in Burkina Faso, che significa “Repubblica della Terra degli uomini retti e giusti”), Blaise Compaoré si è autoproclamato Capo dello Stato.
Situazione politica. Il Burkina Faso è una Repubblica semi-presidenziale, con una Costituzione ispirata a quella della V Repubblica francese, che prevede oltre all’Assemblea dei Deputati del Popolo, una seconda Camera, composta da categorie professionali, sociali, religiose e tradizionali. Vi sono rappresentati i sindacati, i giovani, le donne, i capi tradizionali, e quanti sono impegnati nella promozione dei diritti umani.,
Il potere è nella mani del Presidente Compaoré, rieletto per la terza volta nel 2005, e del partito da lui fondato, il Congrès pour la Démocratie et le Progrès (CDP).
Economia. Il Paese è essenzialmente agricolo. La maggior voce dell’esportazione è il cotone. La ricorrente siccità costringe però un numero sempre maggiore di contadini a emigrare nella capitale, Ouagadougou, a Bobo-Dioulasso, o nella vicina Costa d’Avorio.
La Chiesa cattolica. L’evangelizzazione del Burkina Faso è iniziata nel 1900 grazie ai Missionari d’Africa (Padri Bianchi), che fondarono la loro prima missione a Koupéla. L’anno successivo, nel 1901, si insediarono a Ouagadougou. Nel 1925 fu aperto il primo Seminario minore a Pabré e nel 1933, quello maggiore a Koumi. Nel 1942 vennero ordinati i primi sacerdoti locali, tra cui il rev. Paul Zoungrana, Missionario d’Africa, nominato Arcivescovo di Ouagadougou nel 1955, creato Cardinale nel 1965, e morto nel 2000.
Il 4 settembre 1955 fu istituita la Gerarchia, ed Ouagadougou divenne sede metropolitana. Il 20 gennaio 1956 venne eretta la diocesi di Koupéla, prima Circoscrizione ecclesiastica dell’Africa francofona ed essere affidata al clero secolare. Il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha visitato il Paese due volte, nel 1980 e nel 1990. Nel 2000 si è celebrato il Centenario dell’evangelizzazione, unitamente al Giubileo della Redenzione.
Alcuni dati sulla presenza cattolica: i cattolici sono 1milione 809.000, distribuiti in 13 diocesi con 155 parrocchie. Vi sono 19 Vescovi, 662 sacerdoti diocesani, 154 sacerdoti religiosi, 229 fratelli professi, 1.401 religiose, 10.428 catechisti. La Chiesa cattolica gestisce 38 scuole materne con 2.643 alunni; 108 scuole elementari con 23.014 scolari; 58 scuole medie inferiori e superiori con 19.876 studenti. La Chiesa cattolica gestisce inoltre 12 ospedali, 58 ambulatori, un lebbrosario, 13 case d’accoglienza, 33 orfanotrofi (dall’ultimo Annuario Statistico della Chiesa). (L.M.) (Agenzia Fides 20/3/2010)