Johannesburg (Agenzia Fides) – Per la prima volta in quasi mezzo secolo, finalmente si sta arrivando ad un nuovo farmaco contro la tubercolosi (TB) che non solo migliorerà le cure della TB e le sue fasce multirestistenti, ma la ridurrà. Aggiungendo il nuovo farmaco, TMC207, ai trattamenti standard della MDR-TB si abbrevieranno i tempi da quando il paziente inizia la cura fino al raggiungimento dello sputum test negativo. E’ quanto emerge da uno studio appena pubblicato dal New England Journal of Medicine, negli Stati Uniti. Dopo due mesi di trattamento quasi il 50% dei pazienti affetti da MDR-TB sono risultati negativi alla TB.
Il nuovo antibiotico, TMC207, colpisce l’enzima che produce il batterio e lo elimina. Attualmente, la TB richiede sei mesi di cura e, in caso di multiresistenza ai farmaci i pazienti vengono sottoposti ad un secondo trattamento molto costoso e che richiede altri due anni di cure, secondo uno degli esperti dell’unità di ricerca del South African Medical Research Council (MRC). Il TMC207 può essere conservato a temperatura ambiente, eliminando così i costi dei sistemi di refrigerazione spesso indisponibili nei paesi in via di sviluppo che contano il maggior numero di contagi di TB.
Gli esperti dell’ Aurum Institute, istituto di ricerca indipendente di Johannesburg a capo degli studi più importanti sulla prevenzione dell’infezione, sostengono che si tratta di una conquista per la cura della TB. Nel 2007, circa 500 mila persone risultavano contagiate dalla MDR-TB in tutto il mondo, ma solo meno dell’1% ha ricevuto le cure adeguate, secondo l’ultimo rapporto sul controllo globale della TB dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Circa il 13% dei pazienti in prova erano sieropositivi, quelli in terapia antiretrovirale (ARV) sono stati esclusi da questa fase per permettere ai medici di isolare gli effetti del TMC207 senza eventuali interazioni tra questo e gli ARV. Sono al vaglio studi anche per i pazienti sottoposti agli ARV. (AP) (18/6/2009 Agenzia Fides; Righe:25; Parole:315)