AFRICA/KENYA - Scheda del Paese

mercoledì, 21 novembre 2007

Roma (Agenzia Fides)- Il Kenya ha una superficie di 582.650 km2 e una popolazione di 35.270.000 abitanti. Confina con Etiopia (861 km di frontiera), Somalia (682 km), Sudan (232 km), Tanzania (769 km), Uganda (933 km).
Storia. Il Kenya è considerato la culla dell’umanità. Nella Rift Valley infatti sono stati ritrovati reperti umani risalenti ad almeno un milione e mezzo di anni fa. Le prime indicazioni storiche del territorio attorno al Monte Kenya (da cui deriva il nome del Paese) sono le relazioni di viaggiatori arabi e portoghesi. Le popolazioni bantu cominciarono a occupare l’Africa orientale attorno al 500 a.C. ma lo sviluppo delle città costiere è iniziato solo a partire dall’anno 1000 d.C. con l’arrivo degli arabi dal Golfo Persico e da Zanzibar. In quel periodo furono fondate le città di Malindi, Mombasa e Ghedi, centri di diffusione della cultura islamica e dell’economia mercantile che fiorì nel Medioevo sulle rive africane dell’Oceano Indiano.
Nel 1498 Vasco de Gama fondò i primi insediamenti portoghesi a Mombasa come punto di appoggio per le navi dirette in India, senza però avventurarsi nell’interno del Paese. Portoghesi e arabi si disputarono il controllo di Mombasa per un lungo periodo fino a quando, nel 1631, gli arabi musulmani non presero il possesso definitivo della città, scacciando i portoghesi dopo aver massacrato circa 250 cristiani. Questa situazione durò fino al 1814 quando Mombasa divenne indipendente dal Sultanato di Zanzibar.
Nel 1884 cominciarono ad arrivare i primi missionari europei. Nello stesso periodo di tempo Gran Bretagna e Germania si disputavano il controllo dell’Africa orientale. Le due potenze vennero ad un accordo: l’attuale Tanzania venne assegnata alla Germania e il Kenya agli inglesi. Nel 1895 fu ufficialmente proclamato il Protettorato britannico dell’Africa orientale. La costruzione della ferrovia tra Mombasa e Kampala, in Uganda, (completata nel 1901) permise la fondazione della città di Nairobi, sorta attorno ai cantieri della nuova strada ferrata. Il Kenya attrasse numerosi coloni europei che sottrassero le terre migliori agli africani. Sorsero movimenti di rivendicazione dei diritti degli africani così come associazioni degli asiatici, che erano stati condotti lì dalla potenza coloniale per costruire la ferrovia. Nel 1947 Jomo Kenyatta fondò il Kenya African Union (KAU), un partito per la rivendicazione dei diritti dei kikuyu, che erano stati relegati nelle riserve. I settori più estremisti di questa popolazione fondarono nel 1950 il movimento politico-religioso dei Mau-Mau che nel 1952 fece scoppiare una rivolta contro gli europei e gli africani che collaboravano con i colonizzatori. Le forze inglese risposero con brutalità. Dopo anni di guerriglia nel 1960 lo Stato d’emergenza venne revocato e il Kenya si avviò alla piena indipendenza. Questa venne acquisita nel 1963 sotto la guida di Kenyatta, che divenne il primo Presidente del Paese. Dopo alcuni anni di turbolenza politica, Kenyatta riuscì a pacificare il Paese. Alla sua morte, nel 1978, gli successe Daniel Arap Moi, che continuò a dirigere il Paese sotto la guida del partito unico. Nel 1991 Moi accettò di indire libere elezioni: venne rieletto nel 1992 e nel 1997. Nel 2002 avvenne la svolta con l’elezioni dell’attuale Presidente, Mwai Kibaki.
Economia. Il Kenya è in grado di soddisfare i bisogni alimentari della popolazione. Sui rilievi si coltivano patate, caffè, tè, cotone, cereali, fagioli, nocciole e tabacco, mentre nelle regioni costiere crescono canna da zucchero, mais, ananas e canapa. Il caffè, il tè, la canapa, il piretro e i prodotti ortofrutticoli sono i principali articoli d’esportazione. Importanti sono l’allevamento di bovini e ovini, e l’industria casearia basata sulla produzione di burro e latte. Agricoltura e allevamento forniscono il 27% (2005) del prodotto interno lordo, occupando il 19% della popolazione attiva. Molto importante è il turismo. Il Kenya ha anche le potenzialità per diventare un importante snodo commerciale a livello regionale.
La Chiesa cattolica: I cattolici sono 8.775.000 distribuiti su 26 diocesi con 748 parrocchie. Vi sono 33 Vescovi, 1.225 sacerdoti diocesani, 796 sacerdoti religiosi, 733 religiosi professi e 3.915 religiose. I catechisti sono 10.098. La Chiesa cattolica gestisce 3.126 scuole materne con 241.495 bambini; 3.948 scuole primarie con 1.863.378 alunni; 1.054 scuole secondarie con 500.748 studenti, 67 ospedali, 484 dispensari. (L.M.) (Agenzia Fides 21/11/2007 righe 50 parole 661)


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