Chisinau (Agenzia Fides) - Medici Senza Frontiere (MSF) ha iniziato a curare i primi pazienti sieropositivi nella regione secessionista della Transnistria, in Moldavia. Quattro pazienti, che erano stati precedentemente curati dalle autorità sanitarie locali in maniera inadeguata, sono stati inseriti in un regime di trattamento antiretrovirale a tripla dose, dopo essere stati istruiti da infermieri di MSF circa la necessità di una rigorosa adesione al programma. L’obiettivo dell’Organizzazione è di mettere sotto trattamento antiretrovirale tra i 100 e 150 pazienti sieropositivi entro la fine del 2007.
A causa dell’isolamento internazionale della Transnistria, il suo sistema sanitario e la sua popolazione sono stati di fatto esclusi dai finanziamenti sanitari e dai farmaci da parte del governo moldavo. E questo sebbene la Moldavia riceva fondi sufficienti per assistere l’intera popolazione, inclusa quella residente nella regione secessionista, e la prevalenza dell’HIV in Transnistria sia quattro volte più alta di quella in Moldavia, secondo le statistiche ufficiali.
Nell’ultima settimana di aprile sono iniziati i lavori di ristrutturazione di un reparto del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale della Repubblica, per creare il primo dipartimento ambulatoriale per i pazienti sieropositivi nella regione. Allo stesso tempo è stata avviata la formazione dello staff medico locale, la maggior parte del quale ha scarse nozioni del virus dell’HIV e del suo impatto sulla società.
Oltre ad affrontare il problema immediato dell’assenza di accesso alle cure sanitarie mettendo in piedi il centro ambulatoriale e fornendo cure antiretrovirali, l’altra priorità sarà di esercitare pressioni affinché le persone colpite dall’HIV/AIDS in Transnistria abbiano lo stesso accesso a cure appropriate di qualità che hanno le persone in Moldavia. MSF è la prima organizzazione non governativa internazionale a stabilire una missione in questa regione. (AP) (9/5/2007 Agenzia Fides; Righe:28 Parole:313)