Roma (Agenzia Fides)- Il Ciad ha una superficie di 28.051 kmq e una popolazione di circa 7.900.000 abitanti. È situato nell’Africa centrale, a nord dell’Equatore. Confina a nord con la Libia, ad est con il Niger, a Ovest con il Sudan e a sud con il Camerun e la Repubblica Centrafricana.
Economia. Il Ciad è annoverato tra i Paesi più poveri del mondo. La sua economia dipende in gran parte dall’esportazione di cotone che impiega 650mila lavoratori e che rappresenta il 65% delle sue esportazioni. L’estrazione del petrolio è stata avviata nel 2004 e ha permesso di aumentare il bilancio statale di circa il 50%.
Popolazione. Vi sono profonde differenze tra il nord e il sud del Paese. Il nord è abitato da allevatori arabizzati e di religione islamica, mentre il sud da agricoltori di origine bantu, animisti e cristiani. Nel sud del Paese, al confine con la Repubblica Centrafricana, vi sono circa 32mila rifugiati centrafricani fuggiti a causa dell’insicurezza nel nord del loro Paese, mentre nell’est del Ciad si trovano più di 200mila rifugiati provenienti dal Darfur.
Situazione politica. Ex colonia francese, il Ciad ha raggiunto l’indipendenza l’11 agosto 1960. Dopo una serie di guerre civili scoppiate nella seconda metà degli anni ’70 e durate un decennio, il Ciad ha iniziato un lento cammino verso la democrazia. Il Presidente Idriss Déby ha preso il potere nel dicembre 1990 con un’azione militare. Successivamente ha ottenuto un primo mandato popolare con le elezioni del 1996 e un secondo con le elezioni dell’agosto 2001. Sia le elezioni presidenziali sia quelle legislative del 2002 (vinte dal partito del Capo dello Stato) sono state contestate dall’opposizione per sospetti di frode. Con la vittoria del referendum costituzionale tenutosi il 6 giugno 2005, il Presidente Déby ha potuto presentarsi alle elezioni del maggio 2006, ottenendo un terzo mandato. Nel Paese agiscono diversi gruppi di ribelli sia nel nord (regione del Tibesti) sia nell’est dove operano alcune formazioni di guerriglia composte da uomini della stessa etnia del Presidente Déby.
Situazione religiosa. La grande maggioranza della popolazione è musulmana (54%). Il resto è cattolica (22%), protestante (15%) o aderisce alla religione tradizionale (7%). Il 2% dichiara di non appartenere a nessuna religione. L’islam ciadiano è per tradizione tollerante, anche se negli ultimi anni si nota una maggiora influenza delle idee estremiste.
Situazione della Chiesa. L’evangelizzazione del Paese è iniziata nel 1646 ad opera di un Padre Cappuccino, ma la sistematica opera di apostolato è iniziata nel 1929, quando i Padri dello Spirito Santo di Bangui, nell’attuale Repubblica Centrafricana, fondarono la prima missione a Kou e nel 1935 a Moundou. In seguito arrivarono i Gesuiti francesi e italiani. Nel 1947 fu eretta la Prefettura Apostolica di Fort-Lamy (l’attuale capitale, N’Djamena), che venne affidata ai Gesuiti. Nel 1955 venne istituita la Gerarchia e nel 1957 avvenne l’ordinazione del primo sacerdote locale.
La Chiesa in Ciad conta 8 Circoscrizioni Ecclesiastiche, 7 diocesi e una Prefettura Apostolica che formano un’unica provincia Ecclesiastica, con sede Metropolitana a N’Djamena. Vi sono 111 parrocchie con 8 Vescovi, 138 sacerdoti diocesani, 105 religiosi sacerdoti, 46 religiosi professi, 376 religiose, 8.639 catechisti. La Chiesa cattolica gestisce 44 scuole materne con 2.386 scolari; 68 scuole elementari con 23.316 alunni; 12 istituti medi e superiori con 3.968 studenti. (L.M.) (Agenzia Fides 27/9/2006 righe 43 parole 549)