EUROPA/SPAGNA - Dopo l’approvazione della legge sulla Riproduzione Umana Assistita: “Quelli che hanno approvato questa legge dimenticano che l'unico progresso possibile è etico, e che la storia è prodiga di esempi di abusi di potere in nome del progresso tecnico”

lunedì, 15 maggio 2006

Madrid (Agenzia Fides) - Il Congresso dei Deputati ha approvato definitivamente in Spagna la legge sulla Tecnica di Riproduzione Umana Assistita, con la quale si permette la clonazione terapeutica, la selezione genetica degli embrioni, la fabbricazione degli stessi con la facoltà di distruggerli come se si trattasse di oggetti, senza limiti alla fecondazione degli ovociti. Davanti a questo grave attentato contro la vita umana nascente e la dignità della persona, sono numerose le voci che si sono levate. I Vescovi spagnoli hanno rimandato alla Nota pubblicata dal Comitato Esecutivo lo scorso 9 febbraio (vedi Fides 13/2/2006), nella quale ricordavano che “le tecniche che sostituiscono la relazione personale dei genitori nella procreazione, non sono conformi alla dignità della persona e portano con sé gravi danni per le persone, compresi gravi attentati contro le vite umane nascenti, cioè contro i figli”.
La piattaforma scientifica “Hay Alternativas” lamenta che venga approvata una legge che non protegge in alcun modo l'essere umano in età embrionale. Hay Alternativas ricorda di nuovo che, con questa legge, l'essere umano non ancora nato si trasforma in materiale di ricerca, in merce soggetta agli interessi economici di grandi imprese ed all'ambizione di determinati ambienti scientifici. Per la Dottoressa Joya, Presidente della Piattaforma, "con questa legge la scienza si mette al servizio dell'ideologia e delle industrie".
Da parte sua il Presidente di “HazteOir”, Ignacio Arsuaga, ha criticato questa legge perché “attenta gravemente alla vita umana. Quelli che approvano questa legge dimenticano che l'unico progresso possibile è etico, e che la storia è prodiga di esempi di abusi di potere in nome del progresso tecnico”. Arsuaga ha ricordato che la legge “lede diversi accordi internazionali firmati dalla Spagna, come la Lettera dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, che ostacola le pratiche eugenetiche e che riconosce il diritto alla vita di ogni persona, diritti che accoglie anche la Costituzione Europea; la risoluzione del Parlamento europeo del 7 dicembre 2000, che considera la clonazione terapeutica contraria alla politica promossa dall'Unione Europea, e anche l'Accordo sui Diritti Umani e la Biomedicina del Congresso d'Europa (conosciuto come Accordo di Oviedo) che vieta la creazione di embrioni per fini di sperimentazione”.
Il Capo dipartimento di Biopatología dell'Ospedale universitario “La Fede” di Valencia e membro della Pontificia Accademia per la Vita, Dott. Justo Aznar, ha affermato che con la nuova legge la Spagna “fa un passo gigantesco nello sventurato cammino verso la legalizzazione del trattamento più inumano degli embrioni, senza dubbio i più deboli tra i deboli degli esseri umani vivi”. Secondo il Dott. Aznar la legge permetterà biologicamente "l'utilizzo del termine preembrione che è in totale disuso", il cui fine è manipolare l’embrione senza nessuna responsabilità etica. (RG) (Agenzia Fides 15/5/2006; righe 33, parole 448)


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