EUROPA/SPAGNA - Successo della manifestazione contro la riforma educativa: è nato in Spagna un movimento che non ha più paura né vergogna di partecipare alla vita pubblica per difendere i diritti di migliaia di famiglie

lunedì, 14 novembre 2005

Madrid (Agenzia Fides) - “La manifestazione di sabato 12 novembre ha confermato che è nato in Spagna un movimento sociale che produce proposte ed alternative realistiche e coerenti. Un movimento che ha perso la paura e la vergogna di partecipare alla vita pubblica ed è cosciente dell'impatto della sua presenza sui mezzi di comunicazione sociale e dell'importanza politica di rappresentare migliaia di famiglie i cui diritti sono sistematicamente calpestati”: è quanto afferma Eduardo Hertfelder, Presidente dell'Istituto di Politica Familiare, una delle numerose organizzazioni che ha appoggiato sabato la manifestazione contro il Progetto della Legge Organica sull’Educazione (LOE). Inoltre “l'appoggio internazionale ricevuto, perfino maggiore a quello ricevuto il 18 giugno per la manifestazione a difesa della famiglia, è un segnale che la reazione internazionale verificatasi a giugno non è stata passeggera, ma è forte e crescente”. Questa manifestazione, secondo Eduardo Hertfelder, “evidenzia il crescente scontento sociale verso un governo che agisce alle spalle della società e legifera con leggi regressive per la famiglia, i genitori e l'educazione”.
Secondo gli organizzatori, la manifestazione di sabato ha superato tutte le aspettative, dichiarando pubblicamente che la legge non viene accettata da molti genitori. I manifestanti, arrivati a Madrid con più di 600 autobus, treni, aeroplani da tutte le città della Spagna, hanno inondato le principali piazze ed arterie del centro di Madrid, lungo il percorso che è incominciato dalla Piazza di Nettuno fino alla Porta di Alcalá. La manifestazione era stata indetta da una decina di confederazioni, sindacati ed associazioni educative e familiari, ed ha ricevuto l’appoggio di più di 900 associazioni, non solo spagnole. Alla fine della manifestazione è stato letto un "Manifesto per un'educazione di qualità in libertà" nel quale si afferma che “i poteri pubblici non hanno il diritto di educare i cittadini, ma devono assicurare la libertà dei genitori per decidere il tipo di insegnamento che desiderano, senza altri limiti che quelli costituzionali”, perché l'educazione è responsabilità e diritto dei genitori. (RG) (Agenzia Fides 14/11/2005, righe 23, parole 328)


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