ISNU
Jakarta (Agenzia Fides) - "Rafforzare l'impegno per mantenere l'integrità dello Stato", stigmatizzando azioni violente che "creano nuove ferite", e "dichiarazioni fuorvianti che ampliano il divario tra la politica e i cittadini". Lo chiede in un nota pubblica, inviata a Fides, il forum "Interfaith Scholars for National Unity", mentre non si placa la protesta popolare, giunta al decimo giorno di manifestazioni in tutto l'arcipelago, e il presidente Prabowo Subianto ha dispiegato l'esercito nella capitale Jakarta (vedi Fides 1/9/2025).
Il forum, cui aderiscono studiosi cristiani musulmani, buddisti e indù, nota "con preoccupazione e rammarico la serie di eventi che hanno ostacolato l'espressione delle aspirazioni pubbliche, provocando rivolte in diverse regioni del Paese". Tali incidenti, si afferma, "hanno danneggiato il senso di unità nazionale e lasciato profonde cicatrici nel percorso democratico dell'Indonesia". In tal senso, però, possono essere "lezioni utili" e servire "a riflettere e migliorare ogni cosa per il bene comune". Gli errori e le mancanze commessi devono essere usati come lezioni per evitare che si ripetano in futuro".
Gli studiosi delle diverse religioni auspicano che si possa "gestire l'unità e l'integrità della Repubblica di Indonesia", "ascoltare le aspirazioni del popolo, evitare l'anarchismo e le narrazioni provocatorie", "aprire il dialogo, mantenere la stabilità e la calma" e anche "intervenire in Parlamento, perchè si ascolti il popolo con saggezza". "La voce del popolo non deve essere ignorata; deve essere la base di ogni politica e decisione statale", osservano.
"L'unità nazionale - ricordano - è una nobile eredità dei nostri padri fondatori, che dobbiamo preservare con consapevolezza, amore per la nostra patria e spirito di reciproca cooperazione", affermano, ribadendo l'impegno perchè "l'Indonesia rimanga unita, pacifica e prospera".
A tal fine è urgente "aprire uno spazio di dialogo onesto e civile, promuovere il perdono reciproco e a cercare una via di mezzo che porti a un accordo. Solo attraverso il dialogo e la riconciliazione possiamo riaccendere l'armonia sociale che è il fondamento della vita nazionale", affermano i docenti, ponendo l'obiettivo della "stabilità sociale e la calma per garantire il buon funzionamento dell'economia nazionale".
"Concordiamo sulla necessità di una riforma affinché il Parlamento possa svolgere le sue funzioni in modo più professionale ed efficiente. Un Parlamento forte e dignitoso è un pilastro fondamentale per il mantenimento della democrazia indonesiana", conclude la nota.
Anche i capi religiosi della città di Semarang, riunitisi presso la casa arcivescovile dell'Arcidiocesi di Semarang, hanno lanciato un appello alla pace invitando il governo a "attuare riforme fondamentali per raggiungere una vera riconciliazione e armonia", esortando le autorità ad evitare misure repressive e a dare priorità a un approccio dialogico nei rapporti con i civili. I capi delle comunità religiose hanno anche ribadito il loro impegno e la loro disponibilità a mettere in campo la loro influenza per superare il momento di attrito tra la società civile e le politica: "I leader religiosi e la popolazione di Giava Centrale sono pronti a unire le forze per preservare la pace e far progredire la nazione".
(PA) (Agenzia Fides 3/9/2025)