VIAGGIO APOSTOLICO - Papa ad Ajaccio: Fate figli, saranno la vostra gioia e la vostra gloria

domenica, 15 dicembre 2024

Vatican Media

Ajaccio (Agenzia Fides) - È una Corsica dal volto giovane quella che saluta Papa Francesco nel pomeriggio di oggi a Place d’Austerlitz, tenuta della famiglia Bonaparte dove il Pontefice ha celebrato la messa che ha concluso il Viaggio Apostolico, il 47mo del Papa argentino all'estero, in Corsica.

Un viaggio lampo, appena dodici ore, per chiudere i lavori del convegno "Religiosità popolare nel Mediterraneo", organizzato dalla Diocesi di Ajaccio, al quale sono intervenuti specialisti e membri della Chiesa, sui temi della pietà popolare e della spiritualità nel Mediterraneo.

Nelle strade, ad accogliere il Vescovo di Roma, centinaia di famiglie, diverse composte da giovani e con figli piccoli o neonati. Ed è proprio a loro che il Pontefice rivolge un pensiero particolare durante la celebrazione eucaristica: "Pensiamo ai giovani in cammino verso i Sacramenti. In Corsica, grazie a Dio, ce ne sono tanti! E complimenti! Mai ho visto tanti bambini come qui! È una grazia di Dio! E ho visto solo due cagnolini", le parole del Papa, che a braccio prosegue: "Fate figli, saranno la vostra gioia, la vostra consolazione nel futuro. Questa è la verità: mai ho visto tanti bambini. Soltanto a Timor-Leste erano tanti così, ma nelle altre città non tanti così. Questa è la vostra gioia e la vostra gloria".

Scostandosi ancora dal testo preparato per l'omelia, il Papa ha ricordato che oggi, "purtroppo", a causa di "miseria, guerre, corruzione e violenze", ci sono bambini e giovani in grandi difficoltà: "Vi dico una cosa: a volte vengono nelle udienze bambini ucraini, che per la guerra sono stati portati qui. Sapete una cosa? Questi bambini non sorridono! Hanno dimenticato il sorriso. Per favore, pensiamo a questi bambini nelle terre di guerre, al dolore di tanti bambini".

Nell'omelia, il Papa ha posto l'accento su altri due elementi: la gioia, tema di questa terza domenica d'Avvento, detta per l'appunto “Gaudete”, e il richiamo alle pratiche della spiritualità popolare.

"La fede in Dio dà speranza!", ha detto il Vescovo di Roma soffermandosi proprio sui temi messi in luce nel Congresso che ha avuto luogo ad Ajaccio sulla pietà popolare. "Pensiamo alla preghiera del Rosario: se riscoperta e praticata bene, essa insegna a tenere il cuore centrato su Gesù Cristo, con lo sguardo contemplativo di Maria", il commento del Papa, che, parlando di pietà popolare, elogia anche il servizio delle "confraternite".

Esse "possono educare al servizio gratuito per il prossimo, sia spirituale sia corporale. Queste associazioni di fedeli, così ricche di storia, partecipano attivamente alla liturgia e alla preghiera della Chiesa, che abbelliscono con i canti e le devozioni del popolo", ha aggiunto il Pontefice, raccomandando ai membri delle confraternite "di farsi sempre vicino con disponibilità, soprattutto ai più fragili, rendendo operosa la fede nella carità. E quella confraternita che ha una devozione speciale si faccia vicina a tutti, vicina ai prossimi per aiutarli".

Da qui passa all'altro tema, quello della gioia cristiana, elemento centrale nelle letture della liturgia odierna. "La gioia cristiana” ha sottolineato il Papa "non è affatto spensierata, superficiale, una gioia da carnevale. È invece una gioia del cuore, basata su un fondamento saldissimo", ovvero la "fiducia nel Signore che è in mezzo a noi. Tante volte non ricordiamo questo: è in mezzo a noi, quando facciamo un’opera buona, quando educhiamo i figli, quando ci prendiamo cura degli anziani".

"Invece non è in mezzo a noi quando facciamo il chiacchiericcio, sparlando sempre degli altri. Lì non c’è il Signore, ci siamo solo noi", ha ammonito il Vescovo di Roma, ricordando come "la venuta del Signore ci porta la salvezza: perciò è motivo di gioia". La nostra gioia, dunque, "non è una consolazione illusoria, per farci dimenticare le tristezze della vita" ma "è frutto dello Spirito Santo per la fede in Cristo Salvatore, che bussa al nostro cuore, liberandolo dalla mestizia e dalla noia. Pertanto l’avvento del Signore diventa una festa piena di futuro per tutti i popoli: in compagnia di Gesù scopriamo la vera gioia di vivere e di donare i segni di speranza che il mondo attende".

E davanti alle devastazioni "che opprimono i popoli, la Chiesa annuncia una speranza certa, che non delude, perché il Signore viene ad abitare in mezzo a noi. E allora il nostro impegno per la pace e la giustizia trova nella sua venuta una forza inesauribile. In ogni tempo e in qualsiasi tribolazione, Cristo è presente, Cristo è la fonte della nostra gioia. È con noi nella tribolazione per portarci avanti e darci la gioia. Non dimentichiamolo! E così con questa gioia, con questa sicurezza che Gesù è con noi, saremo felici e faremo felici gli altri. Questa dev’essere la nostra testimonianza", ha concluso il Papa.

Lasciato il Place d’Austerlitz, il Pontefice ha fatto rotta verso l'aeroporto di Ajaccio. Qui, prima di imbarcarsi sul volo che lo riporterà a Roma, ha incontrato in privato il presidente francese Macron. Termina così il Viaggio Apostolico in Corsica. (F.B.) (Agenzia Fides 15/12/2024)


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