Aleppo (Agenzia Fides) – La città di Aleppo e le aree circostanti stanno affrontando una nuova escalation di violenza, con una crisi umanitaria che si aggrava di ora in ora.
Un attacco jihadista di rara intensità, iniziatonei giorni scorsi, ha causato più di 200 morti tra civili e militari di entrambe le parti.
L’offensiva, condotta da gruppi jihadisti e combattenti anti Assad, ha portato alla conquista di decine di villaggi e alla chiusura dell’autostrada
tra Aleppo e Damasco, un’arteria cruciale per il transito di aiuti umanitari e i collegamenti con il resto del Paese.
La situazione – riferiscono fonti locali contattate dall’Agenzia Fides - sta peggiorando rapidamente. Il rumore delle mitragliatrici viene avvertito anche nella parte centrale della città, i luoghi di lavoro rimangono deserti e in molte aree manca l’elettricità da due giorni.
I gruppi armati jihadisti - ripetono le stesse fonti - sono a soli 10 chilometri dal centro città, e le vittime degli scontri crescono di ora in ora.
La popolazione civile vive l’incubo di un ritorno allo scenario di guerra iniziato nel 2012, quando Aleppo venne isolata e sottoposta a intensi attacchi.
Aleppo è stata teatro di uno degli scontri più devastanti della guerra civile siriana. Ora migliaia di famiglie tornano a vivere in condizioni di totale precarietà, prive di elettricità, acqua e cibo. La chiusura dell’autostrada tra Aleppo e Damasco complica ulteriormente l’arrivo di soccorsi, mentre le strutture mediche, già al limite delle capacità, stanno accogliendo un numero crescente di feriti. Gli ospedali lottano per mantenere operativi i servizi di emergenza in un contesto logistico e sanitario sempre più precario.
"In questo tempo che ci porta al Natale chiediamo un messaggio di speranza molto forte per noi. Chiediamo anche il dono della pace, e lo facciamo insieme alle nostre famiglie e alle famiglie che pregano per noi, a coloro che ci aiutano: i nostri familiari, amici, benefattori, sia spirituali che materiali" riferisce all'Agenzia Fides padre Hugo Fabian Alaniz, sacerdote missionario dell'Istituto del Verbo Incarnato.
"Chiediamo al Signore della Pace" prosegue il sacerdote "che ci conceda il dono della pace. Chiediamo al Bambino Gesù di donarci la forza di rimanere sempre nella speranza, quella speranza a cui siamo stati chiamati. Non permettiamo che tutte queste sofferenze e prove uccidano la speranza nei nostri cuori".(GF) (Agenzia Fides 29/11/2024)