Nairobi (Agenzia Fides) – Sono 289 i morti causati dalle alluvioni che da marzo colpiscono il Kenya, secondo il bilancio presentato dalle autorità di Nairobi il 14 maggio.
Le piogge potrebbero continuare a causa del ciclone Hidaya, che ha colpito la vicina Tanzania il 4 maggio. Il Kenya ha subito solo lievi danni dal ciclone, ma i meteorologi dicono che piogge e inondazioni potrebbero continuare per tutto il mese. Oltre ai morti, le alluvioni hanno causato lo sfollamento di quasi circa 293.000 persone e la distruzione dei raccolti di quasi 10.000 acri.
Sebbene i meteorologi colleghino l’aumento delle inondazioni al cambiamento climatico, diversi keniani ritengono che la situazione sia stata aggravata dalla mancanza di investimenti da parte del governo.
Ad esempio a Mathare, un insediamento informale alla periferia di Nairobi, la gente del posto ha attribuito l’inondazione alla scarsa manutenzione e ai canali di scolo spesso bloccati che hanno causato un accumulo di acqua. Il governo ha ordinato lo sgombero delle abitazioni costruite lungo gli argini dei fiumi o in altri luoghi dove il rischio di essere travolte dalle acque in piena è molto alto. Le operazioni di sgombero però sono state criticate dall’opposizione che sottolinea che il governo non ha un piano di reinsediamento per le persone che hanno così perso la casa.
Nella loro dichiarazione del 7 maggio i Vescovi keniani hanno definito le inondazioni come una “catastrofe” ed hanno rivolto un appello al governo affinché intervenga rapidamente per venire in soccorso delle popolazioni che “stanno lottando per far fronte alle conseguenze immediate di questo disastro" mentre "le piogge continuano a cadere, esacerbando la già terribile situazione".
“Ora è il momento di utilizzare in modo efficace le risorse stanziate per tali crisi. Chiediamo un'azione rapida per salvare vite umane, proteggere le proprietà e, nelle aree in cui le piogge si sono calmate, iniziare il necessario lavoro di ricostruzione e riabilitazione" affermano i Vescovi.
"Gli adulti devono assumere un ruolo guida nel garantire la sicurezza dei nostri bambini, in particolare nelle aree soggette a inondazioni. Le persone non dovrebbero correre rischi inutili. Imploriamo le comunità a essere vigili e proattive nel salvaguardare ogni membro, soprattutto i più vulnerabili", sottolineano i Vescovi nella dichiarazione firmata da Maurice Muhatia Makumba, Arcivescovo di Kisumu, Presidente della Conferenza dei Vescovi cattolici del Kenya (KCCB).
Ricordando la colletta lanciata dalla KCCB per raccogliere generi di prima necessità per le persone colpite dalle alluvioni (vedi Fides 2/5/2024), i Vescovi affermano che "La risposta è stata buona finora ma chiediamo maggiore sostegno per aiutare chi è nel disperato bisogno ". "Mostriamo il nostro amore e la nostra compassione attraverso generosi atti di carità, riflettendo gli insegnamenti di Cristo nelle nostre azioni”. (L.M.) (Agenzia Fides 16/5/2024)