AMERICA/ARGENTINA - Una “tenda missionaria” in Plaza de Mayo per far memoria di padre Mugica e di tutti i testimoni uccisi negli anni della dittatura militare

sabato, 23 marzo 2024

Buenos Aires (Agenzia Fides) – “Come ha annunciato Gesù, loro sono beati”. Sono i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici uccisi negli anni della dittatura militare, mentre testimoniavano in parole e opere la loro fede in Cristo. A far riferimento alla loro “beatitudine” è l’equipe dei sacerdoti che operano nelle Villas Miseria e nei quartieri popolari delle città argentine. Domenica 24 marzo, nel giorno in cui ogni anno si ricordano i “nuovi martiri”, i sacerdoti dell’equipe hanno convocato un raduno intorno alla “tenda missionaria” che sarà allestita in Plaza de Mayo, a Buenos Aires, per far memoria di coloro che in quegli anni di violenza “a partire dalla loro fede lottarono per la giustizia e furono perseguitati, molti di loro fino al martirio”.
Il 24 marzo, domenica delle Palme, ricorre anche la 32esima Giornata dei Missionari Martiri. Nel 1992 l’allora Movimento Giovanile delle Pontificie Opere Missionarie italiane propose per la prima volta alla Chiesa italiana la celebrazione di una Giornata che facesse memoria di quanti ogni anno vengono uccisi durante il proprio servizio pastorale. La celebrazione fin da allora fu collocata nel giorno dell’uccisione di Oscar Arnulfo Romero, l’Arcivescovo salvadoregno ammazzato il 24 marzo 1980 mentre celebrava la messa nella cappella dell’Hospedalito, a San Salvador. La ricorrenza per far memoria dei nuovi testimoni della fede uccisi si è diffusa da allora dall’Italia in altri Paesi del mondo.

Nel 2024 – ricorda l’equipe dei sacerdoti delle Villas Miseria e dei quartieri popolari nel comunicato diffuso in vista dell’iniziativa di Plaza de Mayo – ricorre anche il 50esimo anniversario dell’assassinio di padre Carlos Mugica, ucciso l’11 maggio 1974 davanti alla parrocchia di San Francisco Solano, dove aveva appena celebrato la messa vespertina prefestiva.
Carlos Mugica è uno dei primi preti argentini ad aderire al Movimento dei sacerdoti per il Terzo Mondo, che dopo il Concilio Vaticano II, sulla linea di figure come il vescovo brasiliano Helder Càmara, si coinvolgevano nelle lotte popolari in nome dell’opzione per i poveri ecclesiale per i poveri, e sceglievano di svolgere il loro ministero sacerdotale tra i poveri e gli immigrati che affollavano le baraccopoli disseminate nel tessuto urbano di Buenos Aires e delle metropoli argentine.
«Niente e nessuno mi impedirà di servire Gesù Cristo e la sua Chiesa lottando insieme ai poveri per la loro liberazione», scriveva padre Mugica. Al suo funerale parteciparono più di 20mila persone. In queste settimane, settimane, una mostra itinerante a lui dedicata viene esposta e visitata nelle parrocchie dell’area urbana della Gran Buenos Aires. Anche la “carpa misionera” allestita in Plaza de Mayo domenica 24 marzo serve a rendere note le storie di padre Mugica e di altri testimoni cari alla memoria ecclesiale dell’equipe dei saerdoti che oggi operano nei quartieri popolari argentini. “Continuiamo ad accompagnare i nostri vicini” scrivono nel comunicato di convocazione dell’evento “nella lotta per la giustizia. Abbracciando ‘la vita come viene’, nei bambini, negli adolescenti e nei giovani, con ‘la cappella, la scuola e il club’, per affrontare le ingiustizie di oggi”. (GV) (Agenzia Fides 23/3/2024)


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