Kinshasa (Agenzia Fides) – “Non usciamo dai seggi elettorali finché non saranno pubblicati i risultati”. È l’appello lanciato a giugno dalla Conferenza Episcopale Nazionale Congolese (CENCO) agli elettori che è stato rilanciato da alcuni vescovi congolesi, come ad esempio Mons. François Abeli Muhoya, vescovo di Kindu che domenica 17 dicembre ha esortato i fedeli con queste parole: “Non usciamo dai seggi elettorali prima che i risultati siano esposti al seggio elettorale e senza che tutti i relativi documenti siano stati ufficialmente firmati. Diamo mandato ai nuovi leader che hanno dimostrato senso del bene comune, amore per la Patria e generosità nei loro progetti sociali”.
I congolesi domani, 20 dicembre, sono chiamati a eleggere il Presidente, 500 deputati dell’Assemblea nazionale, quelli delle 26 Assemblee provinciali e, per la prima volta con la nuova Costituzione, i membri di circa 300 Consigli municipali.
Nel loro messaggio intitolato “Pour des élections crédibles, Peuple congolais réveille-toi de ton sommeil!”, i vescovi sottolineavano che invitando gli elettori a presidiare i seggi fino a che non saranno resi noti i risultati, “avremo già un'idea chiara dei vincitori. La CENI non avrà altra scelta che confermarli”.
La Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) è incaricata di gestire il voto e di garantirne la correttezza. In passato è stata oggetto di critiche specie per le elezioni del 2018, vinte del Presidente uscente, Félix Tshisekedi, che si presenta per ottenere un secondo mandato, a fronte di 18 contendenti. Non a caso la sede centrale della CENI a Kinshasa è fortemente presidiata dalle forze di sicurezza anche con mezzi blindati.
Un altro vescovo, Donatien Bafuidinsoni, vescovo di Inongo, ha lamentato “la violenza verbale e fisica” esercitata durante la campagna elettorale, specie su social media e su quelli tradizionali (giornali, radio e tv).
Mons. Bafuidinsoni ha messo in guardia verso coloro che seminano l’odio tribale e sulla compravendita dei voti (definito “acquisto delle coscienze”). Coloro che usano pratiche simili afferma il vescovo di Inongo “sono moralmente discutibili e vogliono prendere il potere tramite mezzi fraudolenti, non per servire, ma per servirsene, e continuare ad asservirci”.
Sono 44 milioni gli elettori chiamati al voto, su una popolazione totale di 100 milioni di abitanti (un dato che indica quanto sia giovane la popolazione congolese).
Per quanto riguarda le presidenziali, il presidente uscente, Tshisekedi, è dato per favorito. Secondo gli analisti, Moïse Katumbi, ricco uomo d'affari ed ex governatore del Katanga, sembra essere lo sfidante principale. Tra gli altri candidati spiccano Martin Fayulu, che afferma che la vittoria gli è stata rubata nelle elezioni del 2018, e il dottor Denis Mukwege, 68 anni, premio Nobel per la pace nel 2018 per la sua azione a favore delle donne vittime degli stupri di guerra nell’est del Paese (vedi Fides 8/10/2018). (L.M.) (Agenzia Fides 19/12/2023)