Colombo (Agenzia Fides) - "Di fronte ai gravi problemi, politici, sociali ed economici cha lo Sri Lanka ha affrontato negli ultimi anni, la situazione non è migliorata. E, per gestire il malcontento popolare, la politica vuole introdurre nel Paese misure più rigide di controllo sociale. Si vogliono bandire critiche e proteste". Lo dichiara all'Agenzia Fides il Cardinale Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo "I leader politici di oggi e di ieri e i membri del Parlamento" aggiunge il porporato "si proteggono a vicenda solo al fine di perpetrare lo status quo e mantenere il potere. Viviamo una grave difficoltà per il normale esercizio della democrazia":
In questi giorni, i Vescovi dello Sri Lanka sono a Roma per la loro periodica visita ad Limina Apostolorum..
Spiega il Cardinale Ranjith:: "Con altri gruppi della società civile abbiamo contestato con un ricorso alla Corte Suprema, ad esempio, un disegno di legge sulla sicurezza online, presentato in Parlamento. Quel disegno è censorio, limita gravemente la libertà di parola e i diritti fondamentali di espressione, garantiti dalla Costituzione, intervenendo soprattutto sui social media", con pene detentive e pesanti multe per chi viola le disposizioni. Secondo i gruppi per i diritti umani “è il tentativo di soffocare le critiche al governo".
Un altro aspetto preoccupante, segnalato dall’Arcivescovo di Colombo, è una "legge anti terrorismo", che "conferisce ampi poteri per incriminare persone sospettate di attività contro lo stato. Ma la definizione generica dei reati rende possibile usare la legge in modo del tutto arbitrario, dunque anche per sbarazzarsi di avversari politici o di cittadini scomodi. E' un vero pericolo per la giustizia e per la democrazia".
Accanto a tutto questo, ricorda, "è sempre aperto il capitolo relativo alle vittime degli attentati di Pasqua del 2019. La Chiesa cattolica continuerà a cercare la verità sugli attacchi di Pasqua e a chiedere la giustizia per le vittime. Non possiamo accettare la versione dei fatti presentata dal governo e vivere senza alcuna preoccupazione o problema.Tuttavia – aggiunge il Cardinale - il nostro pensiero non va solo ai cattolici, ma a tutta la nazione. La gente soffre, la crisi sociale ed economica ancora morde le famiglie. Un terzo della popolazione ha cibo per nutrirsi solo una volta al giorno e soffre di malnutrizione. Le comunità cattoliche, in tute le loro articolazioni, fanno molto per sostenere le famiglie più povere. Papa Francesco ci ha aiutato con due tranche di contributi economici, lo stesso fa la Caritas Internationalis. Ma sono azioni caritative per tamponare l'emergenza, non sono misure strutturali. A monte c'è il problema della politica, che deve pensare al bene comune e non a proteggere i propri interessi".
Il Cardinale fa anche riferimento alla ventilata intenzione del governo di : "schierare anche l’esercito per controllare eventuali cortei di protesta e turbolenze sociali. Saranno cruciali le elezioni politiche previste nel 2024, la gente ha grande desiderio di esprimersi. Secondo alcuni osservatori, il Parlamento potrebbe rinviare il voto adducendo qualche pretesto. Ma allora si rischierebbe una nuova ampia ondata di protesta popolare, come quella della primavera del 2022”.
In questa richiesta di seguire un percorso di trasparenza e democrazia, conclude il Cardinale Malcolm Ranjith, "tutte le compenti della società srilankese sono unite. Anche i leader buddisti, induisti e di altre fedi, con i quali abbiamo intessuto un dialogo proficuo e manteniamo buoni rapporti, concordano e vogliono preservare, accanto a noi e con tutta la società civile, i valori costituzionali, le garanzie e i diritti di cittadinanza. In questa fase, il cammino si presenta arduo ma continueremo a fare la nostra parte e a stare dalla parte della gente, con fiducia, lavorando per il bene comune, testimoniando la verità del Vangelo”.
(PA) (Agenzia Fides 10/11/2023)