Seoul (Agenzia Fides) - Di fronte alla crisi climatica globale, l'umanità deve affrontare il grande compito della cosiddetta "neutralità carbonica", definita in climatologia come "lo stato di equilibrio tra le emissioni di anidride carbonica (CO2) di origine antropica e la loro rimozione dall'atmosfera", ovvero la condizione di "zero emissioni nette" di CO2. La questione non lascia indifferente la comunità cattolica in Corea del Sud che ha preso sul serio l'enciclica Laudato si' di papa Francesco: a tal fine la Commissione per l'ambiente e l'ecologia in seno alla Conferenza episcopale della Corea del Sud organizza per il 5 giugno prossimo una giornata di studio denominata "Carbon neutrality of the Korean Catholic Church", ospitata dalla diocesi cattolica di Incheon.
Nel corso della giornata si porrà all'attenzione di tutte le diocesi e parrocchie un percorso per raggiungere la condizione di "zero emissioni nette", suggerendo modalità e pratiche per iniziare concretamente. La relazione principale sarà quella del gesuita padre Cho Hyeon-cheol SJ, professore all'Università di Sogang, sul tema "Church's carbon neutrality for ecological repentance". Di fronte alla onnipotenza della scienza e della tecnologia - spiega il gesuita - considerando il cambiamento climatico come frutto dall'avidità umana e di uno stile di vita sbagliato - come afferma la Laudato si' - è necessario una sorta di "pentimento ecologico", da cui ripartire per potere ripensare e passare a una società più giusta e rispettosa del Creato.
Dal discorso generale si scende al particolare: padre Yang Gi-seok, Segretario generale della Commissione per l'ambiente nella diocesi di Suwon, illustrerà le "buone pratiche di neutralità carbonica" già adottate nelle diocesi e nelle parrocchie, in linea con le indicazioni presenti nella Laudato si'. La sua analisi evidenzierà risultati e limiti di questo impegno, cercando di tracciare un percorso necessario e condiviso.
In tal senso un focus speciale, proposto dal prof. Kim Dong-joo, specialista sulle energia rinnovabili, sarà dedicato all'energia eolica, che sta attirando l'attenzione di tutto il mondo. Le comunità locali, infatti, possono raggiungere la neutralità carbonica attraverso la produzione di energia eolica: si vuole, dunque, esaminare la possibilità di un movimento di conversione energetica a cui partecipino i fedeli cattolici, ma che sia poi esteso a tutti residenti locali, esperimento che si intende lanciare a partire da Incheon, città marittima.
Come il Giappone, anche la Corea del Sud – quarta economia più grande d’Asia – ha annunciato già nel 2020 l'intenzione di raggiungere la “neutralità carbonica”, come nazione, entro il 2050. Attualmente il carbone rappresenta il 40% del mix energetico sudcoreano, con le rinnovabili che raggiungono una quota inferiore al 6%. Le emissioni pro capite di anidride carbonica della Corea del sud restano tra le più alte in Asia. Il governo coreano ha lanciato nel 2020 un piano di investimenti di circa 7,1 miliardi di dollari in progetti legati al “Green new deal”, che riguarda ristrutturazione edilizia, pratiche di vita nelle città, riciclo, incentivo alle auto elettriche e installazione di stazioni di ricarica per le auto elettriche e ad idrogeno, costruzione di impianti di energie rinnovabili.
(PA) (Agenzia Fides 1/6/2023)