di Paolo Martinelli*
Dubai (Agenzia Fides) - Ci spiace molto che Papa Francesco non possa venire domani a Dubai.
Lo stesso Papa Francesco mi aveva parlato della sua intenzione di partecipare alla Conferenza sui cambiamenti climatici, quando l'ho incontrato in occasione del Sinodo svoltosi a Roma a ottobre. Vedevo che ci teneva molto a questo viaggio. Lo sentiva come un impegno molto importante.
Noi sapevamo fin dall'inizio che non sarebbe stata una visita pastorale, e che lo scopo sarebbe stato quello di intervenire alla COP28. Ma come Chiesa locale abbiamo seguito con impegno per quanto ci veniva chiesto, con affetto e preghiera i preparativi del viaggio.
In effetti anche i tempi del viaggio erano molto ristretti, neanche 48 ore, con una richiesta di molti incontri bilaterali. 6 ore di viaggio e un fuso orario di 3 ore. Sarebbe stato sicuramente un viaggio molto impegnativo, anche dal punto di vista fisico.
Quando la notizia del viaggio del Papa era stata resa pubblica, avevo inviato una lettera alle nostre parrocchie per chiedere preghiere per il Papa e per il successo della sua partecipazione al COP28.
Adesso nelle nostre chiese si continua tutt'ora a pregare per la buona riuscita di questo incontro così importante, e adesso a queste orazioni si uniscono anche le preghiere per la salute del Papa.
La nostra gente è molto affezionata a Papa Francesco. Tutti hanno bene in mente la sua visita nel 2019, la Messa celebrata nello Stadio e la sua visita alla cattedrale di Abu Dhabi.
Noi, come Chiesa dell'Arabia Meridionale, continuiamo a sentire molto il tema del cambiamento climatico, e facciamo tesoro degli interventi del Papa su questo tema. Soprattutto i nostri giovani sentono molto queste tematiche.
Noi ormai da tempo inseriamo il tema della ecologia integrale nelle catechesi che facciamo per i giovani e gli adolescenti. Laudato si' e ora Laudate Deum sono testi molto apprezzati dai nostri ragazzi. E' una tematica legata al loro futuro, e riconoscono negli scritti e negli interventi di Papa Francesco anche un grande amore per le nuove generazioni, e la sollecitudine del Vescovo di Roma per il loro futuro.
Sono convinto che anche se il Papa non può venire tra noi, il suo desiderio di partecipare al COP28 e l'averci comunque provato siano una grande testimonianza del suo impegno pastorale intorno al tema della cura della casa comune.
Penso che nessuno potrà rimanere indifferente a questa testimonianza, anche se fisicamente lui non potrà essere tra noi.
Ad ogni modo la Santa Sede sarà presente al COP28 e anche la Chiesa locale sta facendo la sua parte. Faremo di tutto perché il messaggio del Santo Padre sia conosciuto ed accolto. (Agenzia Fides 30/11/2023)
*Vicario apostolico dell’Arabia meridionale