ASIA/TERRA SANTA - Gaza, Settimana Santa sotto le bombe. Padre Romanelli: anche da qui continuiamo a annunciare la vittoria del Risorto

venerdì, 7 aprile 2023 medio oriente   quaresima   pasqua   penitenza   aree di crisi  

Gaza (Agenzia Fides) – I cristiani di Gaza vivono i gesti della Settimana Santa mentre il cielo sopra di loro è ancora una volta squarciato da bagliori di guerra. Nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo, raid aerei delle forze armate israeliane hanno colpito l’enclave palestinese, operazione presentata come risposta al lancio di razzi su Israele da territori palestinesi. Una situazione che rende ancora più intensa la preghiera e le pratiche condivise in questi giorni dai pochi battezzati residenti nella Striscia, in mezzo a milioni di musulmani.
«Qui a Gaza, per grazia di Dio» confida all’Agenzia Fides padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa latina della Sacra Famiglia «continuiamo a confessare così la nostra nostra fede: il Risorto non è tornato alla tomba, non è tornato a morire. Lui è il Signore della storia e dei secoli. E la sua vittoria sul male e sul peccato nutre anche la speranza nelle vittorie umane per ogni ogni causa buona e giusta. Le vittorie per la pace, contro la guerra e contro le ingiustizie».
Tutto il tempo di Quaresima ha fornito ai cristiani di Gaza tante occasioni per tornare a contemplare insieme i misteri di salvezza raccontati nel Vangelo. Dopo la settimana del Mercoledì delle Ceneri, ogni venerdì tanti battezzati hanno preso parte alla pia pratica della Via Crucis. Ieri, sera, Giovedì Santo, dopo la Messa in Coena Domini, il rumore dei razzi e delle incursioni aeree ha portato a cancellare la programmata processione ai “sette tabrnacoli”, i sette luoghi – compresa la chiesa ortodossa – che a Gaza custodiscono l’Eucaristia. Oggi, Venerdì Santo, se le condizioni lo permetteranno, dopo la liturgia della Passione una piccola processione funebre porterà la statua del Cristo giacente fino al piccolo cimitero parrocchiale. Poi, al ritorno, verrà piantata davanti alla chiesa una croce ornata di fiori, e si reciteranno preghiere di consolazione davanti alla statua della Madonna Addolorata.
Tra i conflitti che dilaniano il Medio Oriente, padre Romanelli, missionario dell’Istituto del Verbo Incarnato, ripete che l’urgenza è «pregare per la pace, e lavorare per la pace, provando a far fiorire oasi di pace e di giustizia». Durante la Quaresima, opere di carità e aiuto per i più poveri sono state condivise dai cristiani anche con i musulmani, che stanno anche loro vivendo il Ramadan, tempo di digiuno e preghiera. (GV) (Agenzia Fides 7/4/2023)


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