AMERICA LATINA -Nasce la Pastorale latinoamericana per accompagnare "corpo a corpo" le persone tossicodipendenti

sabato, 25 febbraio 2023 chiese locali   carità   droga  

Buenos Aires (Agenzia Fides) – Quelli devastati dalle droghe e da altre dipendenze «sono i più distrutti della società». E se si avvicinano a noi, o noi ci avviciniamo a loro, «non hanno nulla da darci se non la presenza di Gesù in loro. Non hanno modo di pagarci, non hanno modo di ripagarci se non attraverso questo mistero di comunione con il Signore, presente nella loro vita».Con queste immagini il Vescovo argentino Jorge Edoardo Lozano, Segretario generale del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) – ha suggerito la sorgente che potrà alimentare il lavoro comune di decine di gruppi e realtà ecclesiali latinoamericane coinvolte nell’opera di accompagnamento e recupero di persone tossicodipendenti. Per la prima volta, con il sostegno del CELAM, decine di opere ecclesiali latinoamericane impegnate a sostenere quelli che vogliono liberarsi dalla schiavitu delle droghe cercano di unire le forze e fare rete, dando vita alla Pastorale Latinoamericana di accompagnamento e prevenzione delle dipendenze (Pastoral Latinoamericana de Acompañamiento y Prevención de las Adicciones, PLAPA).
L’atto fondativo della nuova rete pastorale è stato l’incontro che ha visto riunirsi online per 3 giorni (15-17 febbraio) – i responsabili di 40 gruppi e realtà ecclesiali operanti in 13 Paesi dell’America Latina. All’’incontro, coordinato dal sacerdote argentino Carlos “Charly” Olivero, responsabile nazionale della rete “Familia Grande Hogar de Cristo”, hanno preso parte, tra gli altri, i rappresentanti di Hogar Claret (Colombia), della Pastorale contro le dipendenze della Conferenza episcopale del Bralile, del Colectivo Social de Madres contra el Paco (Argentina), degli Hogares de Menores en Santa Cruz (Bolivia) e della Pastoral de Alcohol y Drogas della Conferenza episcopale del Cile. La tre giorni, scandita da momenti di preghiera, letture del Vangelo, ascolto di interventi qualificati e sessioni di confronto e lavori di gruppo, ha fornito anche l’occasione per condividere esperienze e iniziare a definire forme di collaborazione concreta e strutturata tra le diverse opere. I partecipanti all’incontro hanno anche condensato in un documento comune lo spirito che anima la nuova “rete” e le prospettive e i criteri che orienteranno il lavoro condiviso.
Nel documento comune, tra le altre cose, si rimarca che il “soggetto” della pastorale per le dipendenze sono proprio le stesse «persone distrutte, ferite e scartate dalla società», e chi come loro «desidera la liberazione e ha bisogno di cambiare la dipendenza in autonomia». L’opera pastorale che si vuole condividere coinvolge la famiglia e la comunità, e riconosce un ruolo cruciale agli “accompagnatori” che hanno vissuto sulla propria pelle l’esperienza tragica delle tossicodipendenze, e ne sono usciti, con l’aiuto di Dio e dei fratelli, e proprio per questo ora possono accompagnare “fianco a fianco, corpo a corpo” i fratelli e le sorelle che iniziano il cammino per uscire dalla schiavitù delle droghe. Nel documento, si stigmatizza anche la crescente facilità di accesso a sostanze, droghe sintetiche, psicocarmaci e la liberalizzazione del loro consumo negli spazi pubblici. Si rimarca il rapporto tra consumo, criminalità e carcere, ricordanco che lo spaccio di droga «sovrappone i ruoli di consumatore e spacciatore», visto che diventa per le stesse vittime lo strumento per pagare la propria dipendenza. (GV) (Agenzia Fides 25/2/2023)


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