AFRICA/ESWATINI - “Si teme una nuova forte ondata di violenza se non si avvia subito il dialogo” dice il Vescovo di Manzini

mercoledì, 26 ottobre 2022 violenza   dialogo   vescovi  

Le proteste del 29 giugno 2021

Manzini (Agenzia Fides) – Temiamo una seconda forte ondata di violenza politica” dice all’Agenzia Fides Mons. José Luis Ponce de León IMC, Vescovo di Manzini, nello Stato di eSwatini (l’ex Swaziland), dove il 18 ottobre 2022 a Manzini sono stati uccisi altri due poliziotti in pieno giorno. A seguito di questi ultimi due delitti Mons. Ponce de León ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che “le uccisioni sembrano essere diventate parte della nostra vita ordinaria. In Samuele 2:6 leggiamo che è Dio che dona la vita e la morte. Alcuni, però, hanno deciso di prendere il posto di Dio decidendo chi dovrebbe vivere e chi non dovrebbe. Il loro sangue grida a Dio nostro Creatore (Gn 4,10)”.
“La scelta della morte è vista anche attraverso altre forme di violenza: incendi dolosi, distruzione di proprietà, instillazione della paura, mancanza di spazi per esprimere il proprio disagio se non con le grida, appelli a commettere ulteriori violenze” prosegue la dichiarazione del Vescovo.
Chiediamo a Mons. Ponce de León a quando risale questa situazione. “Ricorderete che il nostro Paese ha vissuto una violenza mai vista prima nella sua storia, in particolare il 29 giugno 2021 (vedi Fides 5/7/2021)” risponde il Vescovo di Manzini.
“In quel momento una delegazione del Consiglio delle Chiese (della quale facevo parte) ha incontrato il Presidente del Consiglio in carica (il precedente era morto di COVID nel dicembre 2020) e ha chiesto un dialogo nazionale per prendere atto delle ragioni delle grida provenienti dalla gente e come affrontarle”. “Purtroppo, pur riconoscendo che il Paese è stato costruito sul dialogo, questo non ha mai avuto luogo (nessuna iniziativa in tal senso è stata vista) per risolvere l’attuale crisi. Inoltre mentre il CSC ha chiesto un dialogo nazionale al culmine della violenza, il governo ritiene che nessun colloquio possa aver luogo se c'è violenza, quindi si è creato un circolo vizioso”. Mons. Ponce de León esprime il timore di una recrudescenza delle violenze perché “se all'anno scorso è rimasta una violenza di basso livello ma costante, ora questa sembra aumentare di livello facendoci chiedere se sia in atto una seconda ondata di violenza politica, della cui durata non è dato sapere”.
Ponce de León conclude con quanto da lui vissuto in prima persona. “Ieri sera, mentre rientravo da una cena con alcuni sacerdoti, mi sono imbattuto in un posto di blocco dei militari che fermavano ogni veicolo in entrata o in uscita dalla zona. È interessante notare che sia l'esercito (in assetto di guerra) a fare questo e non la polizia che potrebbe avere troppa paura di uscire per le strade poiché i poliziotti vengono uccisi anche in pieno giorno”. (L.M.) (Agenzia Fides 26/10/2022)


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