Brasilia (Agenzia Fides) – I dati aggiornati sulla violenza nelle campagne, elaborati dalla Commissione Pastorale della Terra (CPT) e dal Consiglio Missionario Indigeno (Cimi), evidenziano che gli omicidi nei conflitti nei campi sono passati da un totale di 20 nel 2020 a 35 nel 2021, con un aumento quindi del 75%. Tra le vittime ci sono leader che lavoravano nella difesa dei diritti umani e della natura. Secondo l'analisi dei dati del periodo 2016-2021 si sono verificati 10.384 conflitti coinvolgendo 5,5 milioni di persone, tra bambini, giovani e donne. È importante sottolineare che sia l'aumento della violenza che del numero di omicidi si è verificato nella regione dell'Amazzonia, e le popolazioni che hanno subito più violenza nelle campagne sono state le popolazioni indigene, quilombolas, ribeirigni, occupanti abusivi e lavoratori rurali senza terra, secondo i dati della CPT. Tra il 2011 e il 2015 sono stati registrati 6.737 conflitti, coinvolgendo oltre 3,5 milioni di persone.
In difesa dei popoli delle campagne, delle acque e delle foreste, il 2 agosto è stata lanciata una campagna permanente contro la violenza, nell'auditorium del Consiglio Nazionale dei Diritti Umani, a Brasilia. L'evento fa parte del programma del Seminario della 6a Settimana Sociale Brasiliana, che si chiude oggi. Il lancio è avvenuto sia in presenza che con la trasmissione in diretta attraverso i social network. Durante il lancio, le segnalazioni dei casi di violenza contro le popolazioni indigene sono state presentate da Aty Guasu (Grande Assemblea del popolo Guarani e Kaiowá), del Mato Grosso do Sul, e anche del Territorio Rurale, comunità Alegria, del comune di Timbiras.
(SL) (Agenzia Fides 04/08/2022)