AMERICA/BRASILE - Vescovi, Repam e Cimi: appello a tutti i cristiani a proteggere la vita, i popoli originari e le foreste

martedì, 8 marzo 2022 diritti umani   indigeni   conferenze episcopali  

Celam

Grupo de deputados federais reúnem-se com índios acampados em frente ao Congresso e recebem lista de prioridades de todas as etnias indígenas.

Brasilia (Agenzia Fides) – “Più volte, la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) ha espresso preoccupazione per le iniziative economiche legate all'estrazione mineraria, per alterare i territori preservati nel nostro paese. È un appello a tutti i cristiani a proteggere la vita, i popoli originari e le foreste. Non accettiamo la legalizzazione dell'inquinamento dei fiumi e delle popolazioni con il mercurio, la distruzione dei burroni e corsi d'acqua, l'apertura di nuovi fronti di deforestazione in Amazzonia e il genocidio dei popoli”.
La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) e in particolare la Commissione Episcopale Speciale per l'Ecologia Integrale e l'Estrazione Mineraria, la Rete Ecclesiale Panamazzonica REPAM-Brasile ed il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI) hanno diffuso un messaggio in cui esprimono la loro contrarietà ai Progetti di legge n. 490/2007, che ostacola la demarcazione delle terre indigene, e n. 191/2020, che regola l'estrazione mineraria nelle terre indigene.
Il testo dei Vescovi e degli organismi ecclesiali brasilicani ricorda che "negli ultimi due anni, il Parlamento brasiliano ha cercato di consentire l'estrazione mineraria nei territori indigeni, attraverso i due disegni di legge, che sono diventati priorità secondo il governo federale, attraverso l'ordinanza n. 667, del 9 febbraio 2022”. Il primo progetto "permette l'estrazione mineraria, il turismo, l'agrobusiness e crea il marchio temporaneo" mentre il secondo "propone di consentire la ricerca e lo sfruttamento delle risorse minerarie e di idrocarburi, nonché l'uso delle risorse idriche per produrre elettricità nelle terre indigene e istituisce una compensazione per la restrizione dell'usufrutto delle terre indigene".
I Vescovi evidenziano che in questo momento in cui il pianeta guarda con preoccupazione alla guerra in Europa, il parlamento ha deciso di esaminare con carattere di urgenza queste misure. "Senza discussione con la società brasiliana nel suo complesso - sottolineano -, viene nascosto il vero disastro sociale, ambientale e lavorativo ricorrente nelle società di estrazione mineraria, aggravando i conflitti con le popolazioni indigene".
“La vita viene prima di tutto, di fronte a qualsiasi tipo di argomento a favore dello sviluppo economico” ribadiscono nella conclusione del messaggio, ricordando che “per qualsiasi iniziativa, è necessario un dibattito ampio e senza esclusioni con l'intera società brasiliana, in particolare con le popolazioni indigene, che devono decidere sugli usi del territorio, rispettando i loro diritti già sanciti dalla Costituzione e dagli accordi e convenzioni internazionali di cui il Brasile è firmatario”.
(SL) (Agenzia Fides 8/3/2022)


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