AFRICA/GAMBIA - Speranze di riconciliazione e di sviluppo, dopo le elezioni

venerdì, 10 dicembre 2021 politica   riconciliazione   sviluppo  

Banjul (Agenzia Fides) - “Come Chiesa cattolica seguiamo il processo elettorale molto da vicino e da quello che appare dopo i primi giorni, possiamo dire che sia stato democratico e rispettoso delle regole. Organismi preposti a osservare, come Ecowas (la Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale), l’Unione Africana e altri enti, confermano che non si sono registrate irregolarità. Adama Barrow, quindi, grazie al 53, 2% dei voti conquistati è di nuovo Presidente del Gambia per i prossimi 5 anni”. È quanto rileva, parlando all’Agenzia Fides, padre Paul Morana Sandi, Segretario Generale della Conferenza Episcopale di Gambia e Sierra Leone, commentando la tornata elettorale dello scorso 4 dicembre. Per la seconda volta consecutiva, il voto nel più piccolo stato continentale africano ha sancito la vittoria di Adama Barrow. Il tasso di affluenza alle urne è stato molto alto, oltre l’89%, segno della affezione alla politica di un popolo vessato per oltre 22 anni dalla dittatura di Yahia Jammeh.
Osserva padre Paul Morana Sandi: “La situazione del nostro Paese è ancora critica; il compito raccolto da Barrow 5 anni fa, dopo 22 anni di dittatura, è stata una sfida enorme. Dal Gambia fuggivano tutti, sia per povertà che per la repressione. Si è formata inizialmente una coalizione per creare il governo ma, col passare del tempo, vari partiti si sono ritirati per problemi politici interni; ma intanto i problemi sociali, economici, aggravati dal Covid, sono rimasti. Ora la gente spera che migliorino i servizi pubblici come scuole, ospedali, trasporti, che il costo della vita si abbassi, e che finalmente politici onesti e impegnati lavorino per opportunità di sviluppo e possano dare un contributo al bene comune. Il punto principale è mirare alla riunificazione del Paese perché vi sono ancora troppe divisioni, e favorire una coesione sociale”.
Si sono registrate proteste alla pubblicazione dei risultati. In particolare, il leader dell’opposizione Ousainou Darboe, attestatosi al secondo posto con un 27,7% dei consensi, ha manifestato la volontà di ricorrere. Nello stesso tempo, però, a seguito di manifestazioni con incidenti di lieve entità ha richiamato tutti alla calma.
Rileva il Segretario: “I candidati erano sei, tre di loro hanno contestato il voto e chiedono delle verifiche. Ci sarà un nuovo controllo e staremo a vedere come si pronuncerà la Commissione elettorale. In ogni caso, è importante che si parta al più presto e si ricostruisca il paese. Se pensiamo ai giovani, ad esempio; in tanti lasciano il Gambia per tentare l’approdo verso l’Europa rischiando di morire. Molti continuano ad avventurarsi attraverso il Sahara e il Mediterraneo. Il fenomeno prosegue nonostante gli sforzi degli Stati della regione per denunciare quanto siano pericolosi questi viaggi e per convincere i giovani a non affrontarli. Va notato che un buon numero di loro sta tornando in patria e questi stessi a spiegare agli altri di quanto sia pericoloso il viaggio, mostrando video girati di esperienze drammatiche. Così si crea una maggiore consapevolezza. A questo sforzo si sono aggiunte campagne svolte anche in Gambia e Sierra Leone, Liberia, Senegal anche per l’ intervento delle conferenze episcopali dell’Africa Occidentale (Recowa)”.
Nel piccolo Paese a larga maggioranza musulmana, il ruolo della Chiesa sta cambiando: “La Chiesa del Gambia – conclude padre Morana Sandi – è senza dubbio una piccola realtà ma è bel presente e radicata nel Paese. Dopo le dimissioni del precedente Vescovo è stato nominato vescovo di Banjul, unica diocesi del Gambia, Monsignor Gabriel Mendy il primo Vescovo gambiano. La Chiesa gioca un ruolo importante nell’evangelizzazione ed è una voce presente anche nell’arena pubblica. Sta dando un contributo nella revisione della Costituzione, fa parte del Consiglio Interreligioso e lavora quotidianamente per la riconciliazione. La comunità cattolica si basa sulla tradizione dei missionari che hanno portato il seme del Vangelo, cercando di essere rilevante per diffondere il messaggio cristiano e ispirare l’azione sociale, la coesione e lo sviluppo”.
(LA) (Agenzia Fides 10/12/2021)


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