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Lima (Agenzia Fides) – Lunedì 27 settembre si è aperto nell’Arcidiocesi di Lima, il processo diocesano della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di don Luigi Bolla (nato a Schio, in Italia, nel 1932 e morto a Lima, in Perù, nel 2013), missionario salesiano tra le popolazioni indigene dell’Ecuador e del Perù. Erano presenti le Autorità ecclesiali dell’Arcidiocesi di Lima, guidate dall’Arcivescovo Carlos Gustavo Castillo, e della Congregazione salesiana SDB, con un numero ristretto di partecipanti a causa delle limitazioni legate alla pandemia.
L'Arcivescovo di Lima, che ha presieduto la cerimonia, ha presentato la figura del Servo di Dio con queste parole: “Padre Bolla seppe comprendere la sintonia tra il Vangelo e ciò che il popolo Achuar possedeva. Sapeva entrare nelle profondità della lingua e del cuore della gente… sapeva mediare ed educare il popolo all'amore e al perdono. Grazie a don Bolla, la violenza tra popoli fratelli è stata evitata in molte occasioni". In serata, Mons. Martín Quijano, SDB, Vescovo di Pucallpa, ha presieduto la Santa Messa insieme a Mons. Jesús María Aristín, Vescovo di Yurimaguas, ha sottolineato che questo grande missionario “ha saputo condurre il suo popolo su sentieri di amore e perdono". Ha ricordato che il nome con cui lo chiamava la sua gente, Yánkuam' Jintia, gli è stato dato proprio perché don Bolla è stato la vera stella che ha illuminato il cammino di questo popolo.
Nel 1953 Luigi Bolla arriva in Ecuador, dove viene ordinato sacerdote nel 1959. Dà inizio alla presenza salesiana nell’Amazzonia ecuadoriana, tra la popolazione dell'etnia Achuar. Prese il nome indigeno di “Yánkuam’ Jintia”, che significa “Stella luminosa del cammino”, imparò la lingua, gli usi, i costrumi, fu il primo a vivere tra gli Achuar, condividendo la sua vita e il Vangelo con loro. Riuscì a porre fine alle guerre tra tribù e famiglie, offrendo un aiuto alle nuove generazioni attraverso l'educazione, secondo il carisma salesiano. Dal momento che il maggior numero di Achuar era in Perù, nel febbraio 1984 passò a lavorare nel Vicariato apostolico di Yurimaguas, dove continuò la sua opera, affrontando pericoli e ostacoli di ogni genere, per annunciare il Vangelo a tutti gli Achuar, che considerava come figli. (SL) (Agenzia Fides 29/09/2021)