Il Cairo (Agenzia Fides) – La nuova legge sullo statuto personale dei cristiani egiziani, attesa da decenni dalla Chiesa copta ortodossa e dalle altre Chiese e comunità ecclesiali presenti in Egitto, potrà essere approvata durante la prossima sessione di lavoro del Parlamento egiziano. L’indiscrezione sull’imminente approvazione parlamentare del disegno di legge, comprendente anche disposizioni su delicate questioni inerenti al diritto di famiglia, è stata diffusa dal parlamentare Monsef Suleiman, consigliere giuridico della Chiesa copta ortodossa.
Di recente, Suleiman ha annunciato il completamento dell’opera di revisione del testo legislativo in corso da tempo presso il Ministero egiziano della giustizia. Il processo di revisione è stato realizzato nel corso di ben 16 sessioni di lavoro, ospitate presso il Ministero, che hanno visto riunirsi esperti, funzionari del Dicastero governativo e rappresentanti delle diverse confessioni cristiane, convocati dalle autorità civili al fine di limare il testo e ottenere il consenso di tutte le Chiese e comunità ecclesiali in merito alla formulazione di tutti gli articoli del disegno di legge. Il consulente giuridico del Patriarcato copto ortodosso ha anche dichiarato al portale web egiziano Masrawy che presto la bozza rivista del testo verrà inviata al Consiglio dei ministri, che a sua volta potrà sottoporlo al controllo del Consiglio di Stato per poi inviarlo alla Camera dei rappresentanti e sottoporlo al voto parlamentare, che ne sancirà la definitiva approvazione e stabilità i tempi della sua entrata in vigore.
Il coinvolgimento delle Chiese cristiane presenti in Egitto nel lungo iter per la stesura di una nuova legge sullo statuto personale era iniziato già nel 2014 (cfr. Fides 22/11/2014), ad opera dell’allora Ministero transitorio della giustizia. Già a quel tempo l’organismo governativo aveva sottoposto ai responsabili delle diverse Chiese una bozza della legge, con la richiesta di studiare il testo e far pervenire in tempo breve le proprie considerazioni in merito. I tempi di stesura della bozza si sono allungati soprattutto per i negoziati volti a garantire la formulazione di un testo che, pur essendo unitario, tutelasse comunque le differenze esistenti su materie come la separazione coniugale e il divorzio, regolate in maniera differente dalle varie confessioni cristiane. La bozza del testo legislativo unitario elaborata in maniera consensuale dai rappresentanti delle diverse Chiese e comunità ecclesiali era stata consegnata alle autorità governative il 15 ottobre 2020 (vedi Fides 16/10/2020)
(GV) (Agenzia Fides 6/7/2021)