Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Vive la sua missione in completa dedizione e ascolto dei giovani studenti sacerdoti di tutto il mondo, che trascorrono parte della loro storia vocazionale a Roma, per gli studi di teologia: così P. Lisandro Rivas Duran, sacerdote venezuelano dei Missionari della Consolata, racconta all’Agenzia Fides i suoi sette anni come Rettore del Pontificio Collegio S. Paolo. Il Collegio, inaugurato da S. Paolo VI il 3 dicembre del 1965 ( memoria liturgica di S. Francesco Saverio), è un istituto sotto la giurisdizione della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli che ha il fine di formare i sacerdoti dei "territori di missione", secondo le necessità delle rispettive diocesi di provenienza, organizzazioni o congregazioni.
P. Lisandro Rivas Duran, Rettore dal 2014, presenta a Fides la vita del Collegio iniziando dalla prima accoglienza, che ricevono gli studenti al loro arrivo, provenienti da ogni parte del mondo: “Da questa porta passano i sacerdoti destinati al Collegio San Paolo per studiare a Roma: qui seguiranno il loro percorso formativo. E’ una porta di accoglienza. Si apre questa porta, ma si apre anche il nostro cuore. Li accompagniamo in questo percorso grazie a una équipe di collaboratori: nel Collegio vivono oltre 190 sacerdoti provenienti dai territori di Propaganda Fide (in Asia, Africa, America Latina, Oceania) che rimangono a studiare a Roma dai 3 ai 5 anni. In questo tempo mi sono reso conto quanto sia importante essere al loro fianco, ascoltarli, incoraggiarli, vigilare sulle loro difficoltà e sostenerli”
Rileva il Rettore: “Lasciare di colpo la propria realtà, cambiare stile di vita, entrare in un nuovo percorso formativo può generare una situazione di crisi: c’è da entrare in una nuova cultura, conoscere un nuovo ambiente, imparare la lingua. E’ un momento molto delicato per un giovane sacerdote. L’accompagnamento e il sostegno per queste nuove generazioni di sacerdoti diventa determinate perché questa esperienza li segnerà per tutta la vita. Sono per loro un fratello maggiore: sono a disposizione per qualsiasi necessità”.
La passione con cui P. Rivas Duran si dedica ai suoi studenti li fa sentire, durante il loro soggiorno a Roma, inseriti in “una grande famiglia”, segnata da legami umani e spirituali che nascono e si rafforzano perché tutta la vita quotidiana viene condivisa.
Aggiunge il Rettore: “Quando poi, terminati gli studi, lasciano il Collegio, spesso mi chiamano e dicono di avvertire la nostalgia del Collegio S. Paolo: questo mi stupisce e mi conforta, perché in questo Collegio si sente proprio il senso di appartenenza. L’appartenenza non si compra, non s’impara, ma la si vive. Così cerchiamo, con la grazia di Dio e coltivando la fraternità, di rendere un buon servizio alle Chiese locali in tutto il mondo”.
(MI) (Agenzia Fides 9/1/2021)