Caritas germany
Dushanbe (Agenzia Fides) - “Il team di Caritas Tajikistan ha effettuato una revisione del suo piano strategico per il periodo 2016-2019. Siamo negli ultimi mesi del triennio e questa verifica ha avuto lo scopo di valutare i progressi rispetto agli obiettivi prefissati. La revisione ha mostrato che, nel complesso, Caritas Tajikistan ha realizzato le attività del piano varato nello scorso quadriennio: il 79% di queste attività può dirsi compiuto, il 13% non completato e il resto è in fase di realizzazione. Fino alla fine dell'anno, comunque, saranno effettuati ulteriori progressi. Tenendo conto di questa verifica e di un nuovo quadro strategico, Caritas Tajikistan svilupperà il suo nuovo piano per il periodo 2020-2024”. E’ quanto si legge in una nota inviata all’Agenzia Fides dalla sede tajika di Caritas, che traccia un bilancio dell’operato dell’organismo caritativo dei vescovi nel paese dell’Asia centrale.
Le attività degli anni scorsi, si legge nella nota, sono stata sviluppate dal 2016 con il supporto di Fondation Caritas Luxembourg e, in particolare, del consulente Karl Amman.
In Tajikistan, l’organizzazione è impegnata su diversi fronti: uno dei principali progetti portati avanti riguarda il supporto al sistema di distribuzione dell’acqua nel distretto di Jomi, una zona a ovest del paese, in cui le condizioni della rete idrica rappresentano un’emergenza per la popolazione. I volontari tajiki lavorano, inoltre, per il reinserimento nella società dei senza fissa dimora della capitale Dushanbe: “I senzatetto sono un fenomeno relativamente nuovo, apparso nella società come sottoprodotto del percorso di economia di mercato intrapreso dal paese”, si legge nel comunicato. Ai destinatari di questo progetto vengono garantiti supporto assistenziale, psicologico e burocratico per facilitarne il percorso di reintegrazione sociale.
Si realizzano, inoltre, numerose attività per fornire mezzi di sussistenza a persone diversamente abili, mentre un progetto chiamato “Supervision for success” permette agli anziani di insegnare mestieri a ragazzi orfani.
La presenza cattolica in Tajikistan si registra a partire dagli anni '70 del secolo scorso: i primi fedeli erano in maggioranza tedeschi provenienti da Russia, Ucraina e Lituania, deportati nel Paese quando esisteva l'Unione Sovietica. A causa del regime comunista, per anni le comunità del Tajikistan furono del tutto isolate dalla Chiesa universale. A dare struttura alla presenza cattolica locale con l’istituzione della Missio sui iuris, il 29 settembre 1997, fu Papa Giovanni Paolo II. In questo contesto, le azioni caritative furono avviate già dal 1983 da piccoli gruppi, che confluirono ufficialmente nella Caritas a partire dal 2004. (LF) (Agenzia Fides 23/8/2019)
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