ASIA/BANGLADESH - Giovani cristiani accanto ai musulmani più poveri per la chiusura del Ramadan

mercoledì, 5 giugno 2019 islam   ramadan   dialogo   giovani   cristianesimo  

Dacca (Agenzia Fides) - "I cristiani hanno mostrato il loro grande cuore. Siamo impressionati dal loro amore, compassione e ospitalità. la cena dell'Iftar da loro preparata, per la chiusura del Ramadan, ha rafforzato l'armonia religiosa, la tolleranza, e ci ha insegnato il rispetto per le altre fedi": lo dice all'Agenzia Fides Amir Hossian, un fedele musulmano che ha partecipato all'evento dell'Iftar, in chiusura del mese sacro del Ramadan, organizzato dall'Associazione cristiana dei giovani di Dacca (YMCA). L'Iftar è il pasto consumato dai musulmani dopo il tramonto durante il Ramadan. Nel programma sono stati invitati circa 400 fedeli musulmani tra i più poveri: operatori ecologici, pulitori delle fogne, conduttori di risciò, operai a giornata. Amir Hossian, un bracciante nella zona di Mirpur, ha raccontato di aver visto fedeli di comunità diverse vivere rapporti di fratellanza e celebrare le feste religiose con membri di altre comunità.
Moniruddin, 68 anni, operaio per la pulizia delle fogne, tra i lavoratori maggiormente disprezzati a Dacca, ha detto a Fides che non avrebbe mai immaginato "che un cristiano potesse invitarlo per la festa di Iftar. I cristiani si sono ricordati di noi che siamo i derelitti nella società, hanno pensato a noi, questo significa che ci rispettano".
Secondo Aldrick Biswas, leader e giornalista cattolico, "è stata un'ottima iniziativa, quella del gruppo YMCA di Dacca, in favore dei musulmani più poveri. I musulmani hanno capito che i cristiani li amano. Questo aiuta a rafforzare l'armonia religiosa".
Il leader cristiano William Proloy Samadder, presidente del YMCA di Dacca, dichiara all'Agenzia Fides: "Il Bangladesh è un paese in cui si vive l'armonia religiosa. Abbiamo organizzato questa festa dell'Iftar per ringraziare quanti puliscono la nostra città, i portatori di risciò e i braccianti, ai quali nessuno pensa. Abbiamo voluto mostrare la compassione cristiana verso di loro. Questa iniziativa darà un messaggio alla nazione sulla tolleranza e sull'armonia interreligiosa". (SC) (Agenzia Fides 5/6/2019)


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