ASIA/KAZAKHSTAN - Giornata della vita: i battezzati con le persone affette da sindrome di Down

sabato, 2 febbraio 2019 vita umana   disabili   caritas   cristianesimo   diritti umani   evangelizzazione  

Almaty (Agenzia Fides) – Restituire dignità alla ogni vita umana, dono inestimabile del Creatore, e sostenere le famiglie: con questo spirito si espande geograficamente, toccando nuove aree del territorio kazako, il progetto nato nella diocesi di Almaty che vede i battezzati impegnati ad aiutare le famiglie di persone affette da sindrome di Down. E’ quanto riporta in una nota inviata all’Agenzia Fides il responsabile Caritas Kazakhstan, don Guido Trezzani, in occasione della Giornata della vita, che si celebra il 3 febbraio, raccontando come i fedeli portano, con il loro operato, l'annuncio evangelico del rispetto della vita umana in tutte le sue forme: la Chiesa cattolica in Kazakhstan promuove la sacralità di ogni vita umana, “creata a immagine e somiglianza di Dio, che dà alle sue creature una dignità che non permette a nessuno di considerarla come una ‘cosa’ di cui potersi servire o da poter scartare”.
Don Trezzani racconta: “Gli amici della Caritas di Atyrau ci hanno invitato per conoscerci e porre insieme le basi per un'attività permanente in quella zona. Abbiamo incontrato il direttore dell’associazione Aktau, che si occupa di persone con disabilità. E’ stato molto interessante percepire una comunione di intenti, opinioni e aspettative sul lavoro da svolgere”.
Durante l’incontro, si legge nella nota, sono stati definiti il piano di lavoro generale e gli obiettivi da affrontare nei prossimi mesi: “Vi è stata, poi, la possibilità di incontrare i genitori dei ragazzi Down che prenderanno parte al progetto, per spiegare cosa si farà nel concreto e per sottolineare l’importanza del ruolo giocato dalle famiglie, non solo nell’educazione e nello sviluppo dei bambini, ma anche nella promozione di strutture sociali che si occupino di questo settore d’impegno”.
Spiega don Trezzani: “Come già successo in passato, all’incontro si sono presentate poche persone, circa 25. Probabilmente, da parte di queste famiglie c'è ancora la difficoltà di uscire dal ristretto ambiente domestico oppure, dopo anni di tentativi falliti, alcuni di loro hanno perso la speranza di ottenere risultati. Il dato positivo, però, è che grazie alla condivisione di quelle poche persone, dopo qualche giorno, il numero dei ragazzi che frequentano l’associazione è salito a 60”.
Il progetto è guidato dal professor Angelo Luigi Sangalli, che già da alcuni anni collabora con la Caritas di Almaty. Negli scorsi mesi, dopo un percorso durato circa tre anni, il team di lavoro gestito da Sangalli era riuscito ad ottenere l’assunzione di un 22enne affetto da trisomia 21 da parte di una importante compagnia kazaka: è stato il primo caso in Kazakhstan. (LF-PA) (Agenzia Fides 2/2/2019)


Condividi: