AMERICA/GUATEMALA - In Benedetto XVI riconosciamo il Pastore che, sospinto dalla forza dello Spirito Santo, saprà condurre la Chiesa per le provocatorie strade del nuovo millennio e che ci incoraggerà ad essere coraggiosi e generosi missionari

venerdì, 29 aprile 2005

Città del Guatemala (Agenzia Fides) - “Il magistero di Papa Giovanni Paolo II, Suo predecessore, ci ha spinto a riscoprire la ricchezza e la responsabilità missionaria di queste giovani Chiese, permettendoci di celebrare, a novembre 2003, il Secondo Congresso Missionario Americano (CAM 2), che Lui stesso chiamò “Cenacolo missionario continentale”. Con la gioia che quel meraviglioso avvenimento risvegliò nelle nostre comunità e cioè di lanciare le nostre reti nell’immensità del mare di questo mondo contemporaneo, diamo il benvenuto al nuovo Pastore, Sua Santità Benedetto XVI, al cui ministero petrino ci stringiamo con speranza rinnovata”. Così scrivono Sua Ecc. Mons. Julio Cabrera Ovalle, Vescovo di Jalapa e Presidente della Commissione delle Missioni della Conferenza Episcopale del Guatemala (CEG), e p. Antonio Bernasconi, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, in una lettera indirizzata al Papa Benedetto XVI di cui hanno inviato copia a Fides.
Nel Sommo Pontefice Benedetto XVI Mons. Cabrera Ovalle e p. Bernasconi dichiarano di riconoscere il Pastore che, sospinto dalla forza dello Spirito Santo, saprà condurre la Chiesa per le provocatorie strade del nuovo millennio. “Ci incoraggerà ad essere coraggiosi e generosi missionari, contribuendo dalle terre dell'America Centrale, alla grande responsabilità di continuare a costruire il Regno di Dio partendo dalla piccolezza, dalla povertà e dalla testimonianza dei nostri martiri”. La lettere si chiude assicurando a Benedetto XVI il desiderio di rimanere uniti in fervente preghiera per le sue intenzioni a beneficio del mondo intero, così bisognoso della predicazione del Vangelo della Vita. (RZ) (Agenzia Fides 29/4/2005, righe 19, parole 251)


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