ASIA/INDIA - Stop alla violenza contro le donne

giovedì, 2 luglio 2015

Nagpur (Agenzia Fides) – Una marcia silenziosa e una veglia di preghiera per esprimere solidarietà alle Suore Missionarie Salesiane di Maria Immacolata (SMMI) e per chiedere giustizia: con questo spirito oltre 2000 persone si sono riunite nei pressi della Cattedrale di San Francesco a Nagpur, città nello stato indiano di Maharashtra, la sera di ieri, 1° luglio, a 15 giorni dall’aggressione a una religiosa. All’iniziativa ha preso parte anche l’Arcivescovo di Nagpur, Abraham Viruthakulangara che ha condannato fermamente l'aggressione alla suora 43enne avvenuta nella notte tra il 19 e il 20 giugno, all’ospedale maternità di Raipur.
L’Arcivescovo ha espresso profondo rammarico poichè “a 15 giorni dall’aggressione, le autorità non hanno ancora trovato i colpevoli che hanno commesso l’atroce crimine di attaccare l'integrità di una donna”. “Il Governo dovrebbe garantire la sicurezza e la protezione di tutti, specificamente dei più vulnerabili come bambini, donne e minoranze” ha rimarcato, protestando per “l’atteggiamento indifferente del governo, della polizia, della burocrazia”. “Chiediamo che sia fatta giustizia al più presto” ha proseguito.
Alla marcia hanno preso parte giovani, donne e bambini di varie comunità: indù, musulmani, sikh e cristiani di varie confessioni. “Noi cristiani siamo una comunità pacifica, siamo parte integrante di questa antica terra madre. Non è tollerabile che la nostra vita tranquilla sia disturbata da attacchi pianificati” ha concluso l’Arcivescovo.
Esponenti delle diverse comunità presenti hanno condiviso questi sentimenti e lanciato un appello al governo perché “faccia di più per tutelare i cittadini, in particolare i più deboli”. Tutti hanno ricordato che le donne in India subiscono molestie e discriminazioni e hanno chiesto di fermare la violenza contro le donne, avviando una raccolta di firme e accendendo ceri per esprimere solidarietà alle vittime di abusi e violenze. (Agenzia Fides 2/7/2015)


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