AMERICA/ARGENTINA - “Si può cantare l’Alleluia nel mondo in cui viviamo?”

mercoledì, 8 aprile 2015

Santiago (Agenzia Fides) – “Si può cantare l’Alleluia nel mondo in cui viviamo? Possiamo gioire nell’Argentina di oggi e nella nostra realtà di Santiago? Spesso sperimentiamo la stessa desolazione dei discepoli al sepolcro. Quanto dolore sentono coloro che amano la nostra Argentina e molte volte la vedono divisa, ferita e senza futuro, con molti segni di corruzione e di morte!”. Così si esprime il Vescovo di Santiago del Estero, Sua Ecc. Mons. Vicente Bokalic, nel suo messaggio per la Pasqua, pervenuto a Fides, firmato anche dal suo Ausiliare, Sua Ecc. Mons. Ariel Torrado Mosconi, intitolato “Chiesa di Santiago, profetizza su queste ossa inaridite” (cfr Ez 37).
Il profeta Ezechiele, nella sua visione di una valle piena di ossa inaridite, si abbandona totalmente, con fiducia, al Signore, e “quando annunciò la Parola nella valle della morte tutto cambiò e si trasformò. Quel deserto secco cominciò a riempirsi di vita”. “Noi, come il profeta – prosegue il messaggio -, non dobbiamo lamentarci come se tutto fosse perduto, ma dobbiamo annunciare la Parola in una nuova primavera missionaria”.
Il messaggio ricorda la ricchezza della pietà popolare e delle tradizioni religiose locali: “Qui nel nord dell'Argentina, dove siamo nati come paese e dove è penetrata la prima evangelizzazione, abbiamo fatto tesoro dei valori e della ricca cultura che dobbiamo trasmettere al nostro paese. E' urgente sentire un nuovo slancio missionario che ci rinnovi come Chiesa in uscita, casa di tutti e ospedale da campo. La missione che ci affida Cristo risorto fa nuove tutte le cose”.
Quindi il Vescovo sottolinea: “La Pasqua ci ricorda che siamo uguali in dignità e ci porta a scoprire le somiglianze che ci uniscono e che sono molto più forti delle differenze che ci separano… La Pasqua ci porta ad impegnarci concretamente a lavorare come cittadini soprattutto nella ricerca dell'unità e del bene comune, a lottare per la giustizia soprattutto per i più svantaggiati della nostra società. Che la Chiesa pellegrina in Santiago possa impegnarsi sempre di più con quanti subiscono minacce alla vita e alla fede”. (SL) (Agenzia Fides 8/4/2015)


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