ASIA/LIBANO - Si insedia il nuovo Mufti, uomo del dialogo

martedì, 16 settembre 2014

Beirut (Agenzia Fides) – Oggi, martedì 16 settembre, assume in pieno le sue funzioni il nuovo mufti della Repubblica libanese, lo Sheikh Abdel Latif Derian,eletto in agosto. La cerimonia di investitura si tiene presso la moschea Mohammad el-Amin, in presenza del Premier libanese Tannam Salam e delle alte cariche del Paese, dove da mesi i blocchi politici che dominano la scena politica non riescono a trovare l'accordo per l'elezione del nuovo Presidente. Anche il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai ha voluto interrompere la sua visita pastorale negli Stati Uniti per prendere parte alla cerimonia.
Il 61enne Derian dovrebbe rivestire la carica di mufti della Repubblica libanese fino all'età di 72 anni, ed è conosciuto come uomo di dialogo e di sguardo lungimirante. Secondo quanto riportato dalla stampa libanese, con la sua investitura diviene possibile realizzare presto un meeting interreligioso per delineare un fronte comune dei leader delle diverse comunità religiose libanesi contro il pericolo che anche il Libano venga destabilizzato da parte dei gruppi jihadisti in azione in Medio Oriente.
Il nuovo mufti libanese, nei suoi primi discorsi dopo l'elezione, ha esplicitamente stigmatizzato lo scontro tra sciiti e sunniti che contribuisce pesantemente a insanguinare e destabilizzare tutta l'area mediorientale, e ha usato parole di condanna anche per lo sradicamento forzato delle comunità cristiane locali. “I rapporti tra sciiti e sunniti in Libano - ha affermato tra l'altro Derian - non sono quelli che dovrebbero essere. (…). Quello che ci facciamo gli uni gli altri, in Siria, Iraq, in Libano e nello Yemen o in Libia, supera quello che gli israeliani hanno potuto fare a Gaza e in Palestina”. “In meno di cinque anni – ha sottolineato il nuovo mufti libanese - le guerre tra noi hanno fatto mezzo milione di morti e 12 milioni di rifugiati, senza contare lo sradicamento dei cristiani e delle altre comunità e la loro oppressione. Fenomeni che bisogna combattere giorno dopo giorno”. (GV) (Agenzia Fides 16/9/2014).


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