AFRICA/ZIMBABWE - “VOGLIAMO CONOSCERE LA VERITÀ. CHIEDIAMO A QUELLI CHE HANNO IL POTERE DI CAMBIARE LA SITUAZIONE DI AGIRE PER IL BENE COMUNE, O SAREMO CONSIDERATI RESPONSABILI PER LA DISTRUZIONE DEL NOSTRO POPOLO. LA STORIA CI CONDANNERÀ”: APPELLO DEGLI ORDINI RELIGIOSI IN ZIMBABWE

lunedì, 26 maggio 2003

(Agenzia Fides)- “Vogliamo conoscere la verità. Chiediamo a quelli che hanno il potere di cambiare la situazione di agire per il bene comune, o saremo considerati responsabili per la distruzione del nostro popolo. La storia ci condannerà”. È l’accorato appello lanciato dai Superiori delle Congregazioni Religiose della Chiesa cattolica in Zimbabwe, che chiedono conto ai responsabili politici della drammatica situazione del paese. I religiosi chiedono che nel paese sia restaurata una condizione di giustizia e di pace. “Questa” scrivono i capi delle Congregazioni religiose “deve essere basata sui quattro pilastri della Pace, ovvero Verità, Giustizia, Amore e Libertà.”.
I religiosi chiedono conto al governo dello Zimbabwe per la grave penuria di generi di prima necessità che ha colpito il paese: “Perché, dato che non siamo in guerra, vi è penuria di cibo, carburante e beni essenziali, costringendo i cittadini a fare la coda per ore? Perché così tante aziende sono state chiuse, i prezzi hanno raggiunto livelli irragionevoli, perché è stato permesso al mercato nero di crescere, mentre il normale commercio è impedito?”
Nel testo è condannato con forza il clima di violenza che da anni aleggia nel paese: “Perché l’Ethos della società dello Zimbabwe è minato dalla violenza, dall’intimidazione, dalla corruzione e dall’indifferenza verso le sofferenze dei nostri cittadini? Chiediamo ai nostri leader di attuare strenui sforzi per l’unità, e di dialogare con tutte le parti interessate dello Zimbabwe e di altre nazioni, per risolvere la crisi.”
Lo Zimbabwe è al centro di una profonda crisi, legata alla permanenza al potere del presidente Robert Mugabe. Questi nel marzo del 2002 era stato rieletto con elezioni contestate dall’opposizione interna e dalla comunità internazionale. Il presidente ha anche avviato una campagna per la distribuzione delle terre dei coloni di origine europea che ha messo in crisi l’agricoltura del paese. Lo Zimbabwe possedeva fino a poco tempo fa una fiorente agricoltura, che adesso è non più in grado di fornire cibo alla popolazione del paese. (L.M.) (Agenzia Fides 26/5/2003 righe 31 parole 373)


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