AMERICA/PARAGUAY - I comunicatori cattolici “alzano la voce” a favore delle radio comunitarie

martedì, 30 novembre 2010

Asuncion (Agenzia Fides) – L'Associazione dei comunicatori cattolici del Paraguay (ACCP) ritiene necessario che il Congresso riesamini gli emendamenti alla legge sulle telecomunicazioni, perché così come è proposta, vieta alle radio comunitarie di trasmettere la pubblicità, cosa che “condanna le radio comunitarie all'estinzione, perché nega loro qualsiasi possibilità di sussidio”. In una dichiarazione pubblica firmata dai professori Ilde Silvero e Jorge Garcia Riart, rispettivamente Presidente e Segretario della ACCP, i comunicatori cattolici ricordano che “le radio comunitarie potrebbero trasmettere le campagne pubblicitarie delle fondazioni, delle Ong, delle agenzie governative, ecc. per garantirne la sostenibilità a condizione che siano non-profit”.
Secondo quanto viene detto nel comunicato, “i media influenzano la visione del mondo e della società, incidono sulla formazione e sull'identità culturale dei popoli attraverso l'informazione, l'opinione e la promozione dei valori umani. Ma allo stesso tempo non si può ignorare che i mass media siano fonti di produzione di ricchezza e siano anche strumenti per il potere politico e sociale”. “I cittadini in generale - continua il testo del comunicato inviato all’Agenzia Fides -, hanno il legittimo diritto di accesso ai mezzi di comunicazione e di opinione e di promuovere i propri media per dare voce all’opinione pubblica, alle associazioni civili di carattere educativo, culturale, religioso, sindacale, ecc.”, compito assolto dalle radio comunitarie, le quali riescono così a facilitare l'accesso perché i “settori sociali con meno risorse, di solito con un accesso molto limitato ai mezzi di comunicazione di massa, possano far sentire la propria voce ed esercitare il loro diritto alla libertà di espressione”. (CE) (Agenzia Fides, 30/11/2010)


Condividi: