ASIA/INDONESIA - SCHEDA Un mosaico di fedi, etnie, lingue: il pericolo di “balcanizzazione” e l’opera dei leader religiosi per l’armonia

mercoledì, 23 giugno 2004

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - E' uno dei paesi chiave nello scacchiere del Sudest asiatico, con 220 milioni di abitanti al 90% musulmani. Anche se, secondo alcuni osservatori, gli autentici musulmani sarebbero intorno al 55%, mentre una grossa fetta di cittadini che seguono culti animisti, si professa musulmana per l’obbligo, esistente nel paese, di dichiararsi seguace di una delle cinque dei riconosciute: islam, buddismo, induismo, cristianesimo (suddiviso in protestantesimo e cattolicesimo). L’Indonesia è un paese che è stato attraversato negli ultimi anni da rivolgimenti sociali e politici, da tensioni secessionistiche, da violenze e scontri interreligiosi e da attentati terroristici (come quello dell’isola di Bali e dell’Hotel Marriot a Jakarta), eventi che hanno messo a dura prova il paese.
Composta da oltre 17mila isole, l’Indonesia è una nazione multireligiosa e multicuturale, con una miriade di lingue locali. Questa conformazione rende il paese a rischio di una disgregazione, come appare dalle tensioni che si registrano in diverse aree:
- Timor Est, ex provincia indonesiana, dopo 25 anni di lotta è divenuta una nazione indipendente il 20 maggio 2003, primo nuovo stato del terzo millennio;
- nell'arcipelago delle Molucche (Indonesia Orientale) è scoppiato nel 1999 un conflitto civile fra comunità cristiana protestante e musulmana, durato tre anni, pacificato all’inizio del 2002 e riaccesosi di recente;
- Nella provincia di Aceh (Nord dell'isola di Sumatra) è molto forte un movimento islamico indipendentista che ha promosso l'introduzione della legge islamica (sharia). Da un anno l’esercito indonesiano ha lanciato una dura offensiva nell’area per sedare i rivoltosi;
- anche il Kalimantan (centro sud dell'isola del Borneo) attraversato da scontri interetnici fra indigeni e proteste antigovernative, è causa di instabilità per il paese;
- nelle foreste dell'Irian Jaya o Papua (la parte occidentale dell'isola della Nuova Guinea), una delle zone più selvagge del mondo, vi sono i movimenti separatisti che da quasi 30 anni combattono per l'indipendenza.
In una nazione così complessa, dove gli osservatori hanno indicato il pericolo di una “balcanizzazione”, eminenti leader religiosi del paese (ulama musulmani, vescovi cattolici e protestanti, capi indù e buddisti) hanno creato un “National Moral Movement” per promuovere un'etica comune per il paese, dare un segno di armonia fra fedeli di religioni diverse, simboleggiare il ruolo degli uomini di fede nel portare pace e riconciliazione.
La Chiesa cattolica è molto impegnata per mantenere l'armonia l'unità e nella nazione. Su una popolazione di 220 milioni di abitanti, i cristiani sono il 13%, fra i quali circa 6 milioni di cattolici.
(PA) (Agenzia Fides 23/06/2004 Lines: 37 Words: 370)


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