AMERICA/ARGENTINA - I Vescovi chiedono ai politici di agire per “unire e pacificare il popolo Argentino”; documento per i 25 anni del Trattato di pace e amicizia tra Argentina e Cile

venerdì, 13 novembre 2009

Buenos Aires (Agenzia Fides) – Per celebrare il 25 ° anniversario del Trattato di Pace e Amicizia tra Argentina e Cile, durante l'Assemblea plenaria che la Conferenza Episcopale Argentina celebra in questi giorni, i Vescovi hanno invitato i cittadini e i diversi gruppi sociali a prendere come esempio i "principi" di tale accordo internazionale che sigillò la pace tra i paesi che si considerano "fratelli". Dinanzi alle proteste sociali che proliferano ogni giorno nel paese, la Chiesa cattolica in Argentina è tornata a chiedere l'intervento da parte dei politici del paese in modo di operare "per unire e pacificare il popolo argentino". La Conferenza Episcopale Argentina ha pubblicato un documento in occasione dei 25 anni del Trattato di pace e amicizia, che si ricorda il prossimo 29 novembre.
Nella dichiarazione si sottolinea che i principi che ispirarono il Trattato di amicizia, con "l'obbligo di risolvere sempre tutte le controversie con mezzi pacifici", siano "di ispirazione" anche oggi, "per le politiche da adottare da parte delle autorità allo scopo di unire e pacificare il popolo argentino, e celebrare con grande gioia il prossimo Giubileo della nazione", riferendosi al Bicentenario della Rivoluzione di Maggio.
"Argentini e Cileni non ringrazieranno mai abbastanza Dio per aver evitato la follia della guerra e mantenuto il dono della pace” è scritto nel testo. In questo contesto ricordano con gratitudine la figura di Papa Giovanni Paolo II, “che da poco eletto al ministero di Sommo Pontefice della Chiesa, ha avuto l'audacia di assumersi il difficile compito di mediatore, e ha nominato per questa vicenda il Cardinale Antonio Samorè”. (CE) (Agenzia Fides 13/11/2009)


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