AMERICA/ARGENTINA - Il Presidente della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica critica gli orientamenti ufficiali sull’educazione sessuale

giovedì, 30 luglio 2009

La Plata (Agenzia Fides) - Mons. Héctor Aguer, Arcivescovo di La Plata e Presidente della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica, critica gli orientamenti ufficiali offerti ai docenti per impartire l’educazione sessuale in un messaggio intitolato: “Orientamenti ufficiali sull’educazione sessuale”. L’intervento nasce a seguito del documento diffuso dai Ministeri dell’Educazione e della Sanità nell’ambito del “Progetto Paese Unito” che ha per titolo: “Materiale di formazione per insegnati su educazione sessuale e prevenzione dell’HIV/AIDS”.
“Sin dalle prime parole di questa pubblicazione incompleta e farraginosa, la sessualità è presentata come una costruzione storica e socioculturale. È l’idea propria dell’ideologia di genere, secondo la quale la mascolinità e la femminilità, l’essere maschio e l’essere donna, non sorge da una differenza biologica e molto meno si identifica con essa, ma procede dell’evoluzione della cultura ed è, pertanto, cambiante”, si legge nel testo.
Secondo il Presule, il documento ufficiale è “una raccolta di scritti incompleti, ma unificati da una scelta chiaramente ideologica che non riflette la varietà di posizioni che possono adottarsi in una materia tanto essenziale e che è stata oggetto di discussioni in distinti ambiti, soprattutto nella commissione creata appositamente dal Ministero dell’Educazione della Nazione, per definire i lineamenti curricolari dell’Educazione Sessuale”. Tutto appare come “un’altra imposizione totalitaria dello Stato, soprattutto se si considera la delicatezza del tema, poiché in nessuna delle sue proposte viene presa in considerazione la libertà di coscienza, tanto degli alunni come dei suoi genitori, garantita dalla Costituzione e dalla stessa Legge sull’Educazione Nazionale”.
L’Arcivescovo aggiunge che nella presentazione della sessualità offerta nel documento, non si parla mai dell’amore. “Il sesso, apparentemente, non ha niente a che vedere con l’amore”. Vi è quindi “una velata minaccia alla libertà di insegnare ed apprendere la verità, quando si menziona la possibile applicazione di leggi nazionali ed internazionali che dichiarano e tutelano i diritti dei bambini e dei giovani. Diciamolo chiaramente: leggi inique, presunti diritti”.
Mons. Aguer sostiene inoltre che la prospettiva di genere si propone di modificare i ruoli sessuali, “alterando la costituzione della famiglia e della società, con conseguenze impensabili per il futuro dell’umanità”, e nota che il documento “è carico di una potenzialità distruttiva dell’ordine familiare”.
In quanto al tema dei diritti, in particolare dove si “proclama per i bambini e gli adolescenti il diritto al sesso come un diritto umano, e concretamente: a decidere di avere o non avere relazioni sessuali, liberi da ogni tipo di coercizione e violenza e a non subire nessuna conseguenza non desiderata da quelle relazioni”, l'Arcivescovo evidenzia: “Né amore, né responsabilità, né matrimonio, né famiglia come progetto di vita. Si confessa esplicitamente che l’educazione sessuale esclude la formazione nelle virtù, la stima e rispetto dei valori essenziali che costituiscono la persona nella sua autentica perfezione.”.
Infine, l’Arcivescovo aggiunge che “l’orientamento di questo programma 'educativo' a partire dall’affermazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti, conduce ad escludere l’autorità dei genitori ed i diritti e i doveri che germogliano dalla patria potestà” e qualifica questo fatto come “un vero sovvertimento dell’ordine giuridico”, dato che “è ravvisabile un pericoloso avanzamento totalitario sulla libertà di coscienza, tanto che non si menziona per nulla nel testo la possibile obiezione, e sulla libertà di insegnare ed apprendere, non solo di quella dei docenti e degli alunni delle scuole private ma anche di coloro che frequentano quelle statali, ai quali non si può imporre, senza ingiustizia manifesta, una concezione dell’uomo contraria alle loro convinzioni”. (RG) (Agenzia Fides 30/7/2009)


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