AFRICA/ZIMBABWE - Iniziano le trattative tra governo e opposizione previste dal memorandum firmato ieri da Mugabe e dal leader dell'opposizione

martedì, 22 luglio 2008

Harare (Agenzia Fides)- Si aprono oggi, 22 luglio, in Sudafrica i negoziati tra governo e opposizione dello Zimbabwe. La trattativa è una conseguenza diretta dell'accordo preliminare firmato ieri nello Zimbabwe dal Presidente Robert Mugabe e dal leader dell'opposizione Morgan Tsvangirai alla presenza del mediatore internazionale, il Presidente sudafricano Thabo Mbeki (vedi Fides 21/7/2008).
I due esponenti politici hanno concordato di darsi due settimane di tempo per raggiungere un accordo definitivo per far uscire il Paese dalla gravissima crisi politica ed economica nella quale è sprofondato da diversi anni.
Il testo del memorandum d'accordo preliminare prevede che le discussioni tra le parti verteranno, tra l'altro, sull'emendamento della Costituzione, sulla promozione dell'eguaglianza e della coesione tra tutti gli zimbabwani, sul ripristino dell'economia nazionale, sulla questione agraria, sulla sicurezza delle persone e sul rispetto della legalità.
Al termine delle trattativa potrebbe essere costituito un governo di unità nazionale, ma il nodo rimane Mugabe. La sua contestata rielezione verrà accettata dall'opposizione? Si ripeterà la formula keniana, con Mugabe Presidente e il suo sfidante (che ha dichiarato la sua rielezione illegale) nel ruolo di Primo Ministro?
Dietro a Mugabe infine si sono consolidati gli interessi di un gruppo di potere, costituito soprattutto da militari e dirigenti degli apparati di sicurezza, che difficilmente vorranno lasciare le posizioni acquisite. Per questo motivo, nonostante l'accordo di ieri, suggellato da una stretta di mano tra Mugabe e Tsvangirai, continuano le pressioni della comunità internazionale nei confronti del regime zimbabwano. I Paesi dell'Unione Europea hanno deciso oggi di inasprire le sanzioni contro lo Zimbabwe, aggiungendo 37 sostenitori del regime di Harare alla lista delle persone bandite dal territorio dell'Unione. Tra le persone colpite figurano soprattutto esponenti dell'apparato di sicurezza del regime, ma anche uomini d'affari vicini a Mugabe. I beni in territorio europeo di tutte queste persone sono stati congelati. Sono state incluse nella lista nera dell'Unione Europea anche 4 società considerate fondamentali per la sopravvivenza economica del regime. In base alle precedenti sanzioni, a 131 persone, a iniziare da Mugabe, non era permesso di entrare nel territorio dell'Unione Europea. (L.M.) (Agenzia Fides 22/7/2008 righe 29 parole 341)


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